Home C'era una volta Pete Yellin, il sax di Tito Puente

Pete Yellin, il sax di Tito Puente

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Il 18 luglio 1941 nasce a New York il sassofonista, flautista e clarinettista oltre che compositore Pete Yellin detto anche Yell.

Il diploma alla Juilliard University

Figlio di un pianista, studia sassofono con Joe Allaro e flauto con Harold Bennet. Ottiene poi  ottenuto il diploma in musica alla Juilliard University. A partire dal 1963 e sino al 1966 milita nella formazione di Lionel Hampton e, nel 1967, al termine di questa collaborazione viene scritturato da Buddy Rich.

L’incontro con Puente

Lasciata la compagine diretta da Rich, nel 1968 Yellin suona prima al fianco di Tito Puente  e in seguito accanto a Joe Henderson con cui resta fino al 1973. Influenzato da capiscuola del livello di Charlie Parker, John Coltrane. Miles Davis, Sonny Rollins, ecc dà vita a varie formazioni a nome suo. Torna più volte con Puente di cui resta grande amico. Nel corso della sua attività di jazzista firma un buon numero di composizioni. Muore il 13 aprile 2016.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".