Home C'era una volta Petar Ugrin, la tromba del jazz jugoslavo

Petar Ugrin, la tromba del jazz jugoslavo

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Il 12 gennaio 1944 nasce a Zagabria, in quella che a quel tempo si chiama Jugoslavia e ora è Croazia, il trombettista e qualche volta violinista Petar Ugrin, uno dei personaggi più attivi del jazz croato e sloveno

Gli inizi al violino

Dopo aver vissuto a Rijeka, si trasferisce a Lubiana dove studia il violino all’Accademia Musicale. Suona questo strumento nell’Orchestra Filarmonica di Lubiana e quindi studia la tromba con il professor Selak. La sua prima esibizione come trombettista ha luogo nel gruppo di Josip Forenbacher a Rijeka e successivamente a Lubiana negli Ad Hoc e nella Orchestra Accademica di Jazz diretta da France Kapus; suona anche nell’orchestra di Janez Gregorc. Nel 1972 diventa uno dei componenti e solista della big band di Radio Lubiana e contemporaneamente suona il violino e la tromba nei complessi rock Mladi levi e Pop-jazz Ljubljana; con questi gruppi si esibisce anche in occasione di festival jazz internazionali a Lubiana e in Ungheria.

Uno dei migliori trombettisti

Ugrin rappresenta la Jugoslavia nell’orchestra internazionale di jazz della EBU a Parigi; si esibisce in vari festival jazz con il gruppo degli Ad Hoc e con un quintetto che rappresenta la Radio-Televisione jugoslava al festival jazz di Pori, in Finlandia. Membro dei Trumpets & Rhythm Unit, spesso anche della B. Petrovic-D. Dicic Big Band a Zagabria, Ugrin è considerato tra i migliori trombettisti del suo paese. Ha inciso moltissimi album con la big band di Radio Lubiana, con la Jeff Conway Orchestra e sotto suo nome. Muore il 14 settembre 2001 a Lubiana.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".