Come è noto, a minacciare la sopravvivenza degli squali c’è anche la “shark cartilage“, la cartilagine di squalo, entrata a far parte negli ultimi anni di moltissimi prodotti presenti nel mercato del naturale, dalle creme cosmetiche agli integratori alimentari. Questo “ingrediente” sarebbe in grado di abbassare le concentrazioni di colesterolo e trigliceridi nel sangue prevenendo la coagulazione, fornirebbe anche proteine e mucopolisaccaridi che favoriscono l’integrità del tessuto connettivo.
Per la cartilagine si uccidono gli squali
Ma il dottor Francesco Perugini Billi, medico chirurgo specializzato in medicina naturale, nel suo articolo dal titolo tristemente significativo “Cartilagine di Squalo, un inutile massacro“, spiega come tutte le ricerche scientifiche sulla bassa incidenza di tumori negli squali siano state strumentalizzate grazie a una serrata campagna pubblicitaria per indurre al consumo di questo ingrediente, promossa proprio dalle compagnie che lo commercializzano “spesso con l’appoggio di pseudoscienziati. Fu subito un business da miliardi di dollari“, afferma il medico.
“La cartilagine e l’olio di squalo – scrive il medico – non hanno nulla di unico. Alcune delle sostanze a cui si attribuiscono proprietà antitumorali possono essere addirittura sintetizzate. Purtroppo, recentemente ci si è messa anche la cosmetica. Sul mercato sono uscite tutta una serie di creme e cremine per la bellezza. Una idiozia. Massacrare gli squali è veramente inutile e stupido“, racconta Perugini Billi. Anche perché, lo sfruttamento economico della cartilagine di squalo significa una vera e propria devastazione delle popolazioni mondiali di questo magnifico animale.