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Per i bisognosi a Treviso ‘il pane in attesa’

pane in attesa

Da marzo chiunque si recherà nei panifici aderenti al progetto potrà lasciare “in sospeso” del pane per le persone in difficoltà economiche

Tutto era iniziato qualche anno fa con la moda del cosiddetto “caffè sospeso”, derivante da una tipica usanza del Sud Italia. Nella tradizione napoletana infatti quando un cliente ordina un caffè sospeso, si trova a pagare due caffè pur ricevendone uno solo, in questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Un vero e proprio dono ad uno sconosciuto per un semplice motivo solidale.

Negli ultimi anni però la moda del “caffè in attesa” ha subito un piccolo declino, tanto da essere stata spesso rimpiazzata in tutta Italia da iniziative lodevoli come il “libro sospeso” in cui il frequentatore della libreria lascia dietro di sé un libro pagato, in base a un titolo da lui scelto (come già avviene, ad esempio, all’Orange Bar in Viale Montegrappa a Treviso), o la “poesia in attesa”, caratterizzata dalla distribuzione di testi poetici a beneficio di futuri avventori/lettori di piccole librerie o caffetterie. Tutte proposte poi fatte proprie anche in Sud America e in Est Europa dove hanno riscosso forse anche più successo che nello Stivale.

A Treviso però, a partire da marzo, si è voluto andare oltre quanto già proposto in Italia e all’estero, tanto da organizzare il “Pane in attesa”.

Ma cos’è “Pane in Attesa”? Semplice: chiunque, entrando in uno dei panifici aderenti all’iniziativa sul territorio comunale, potrà regalare un panino a chi ne avrà bisogno acquistandolo alla cassa e “parcheggiandolo” in una delle apposite ceste, in attesa che qualcuno entri e ne faccia richiesta. Nel caso in cui a fine giornata rimanesse del pane nelle ceste, questo non verrà sprecato, bensì raccolto dall’associazione Auxilia Veneto e portato nelle sedi di associazioni trevigiane no profit che perseguono finalità umanistiche a favore di famiglie con difficoltà socio-economiche o senza fissa dimora. Queste, accoglieranno il pane raccolto e provvederanno a ridistribuirlo nell’ambito delle loro attività.

L’idea che circonda il progetto è quella di aiutare chi si trova in una situazione di incertezza economica attraverso lo sviluppo di una rete di solidarietà dove ognuno può donare un prodotto alimentare nutriente come il pane e, contemporaneamente, inviare un messaggio di solidarietà e partecipazione, tenendo anche presente che le ceste destinate a raccogliere il pane sono state costruite dai ragazzi di “ANFFAS Treviso“, con la guida esperta offerta dai volontari dell’associazione “Passione & Percorsi”, oltre che dai giovani di “Bottega Grafica” dell’istituto penale minorile e dal progetto “Fiaba Girasole” di Elisa Baldissera e Paola Cocchetto. Capacità creativa, cultura del riciclo e del riuso creativo e tanto impegno hanno portato alla realizzazione di queste bellissime ceste fatte con la carta dei giornali trevigiani che troverete ad accogliervi nei più importanti panifici di Treviso.

Brando Fioravanzi

 

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