Il 29 marzo 1918 a Newport News, in Virginia, nasce la cantante e ballerina Pearl Bailey, una delle più grandi stelle nere del teatro di varietà nato dal vaudeville.

Il debutto a quindici anni

Pearl Bailey debutta come cantante nel teatro musicale all’età di quindici anni grazie a suo fratello Bill Bailey, popolare ballerino di tip tap che le suggerisce di partecipare a un concorso amatoriale al Pearl Theatre di Philadelphia. La Bailey vince e ottiene un contratto per esibirsi nello stesso teatro per due settimane. Poco tempo dopo vince un concorso simile al famoso Apollo Theater di Harlem e decide di trasformare l’intrattenimento in una professione. In breve tempo diventa una vera e propria stella del teatro musicale in virtù delle sue capacità inventive e della sua abilità artistica.

Un’artista completa

Pearl Bailey è un’artista completa che sa danzare, recitare, esibirsi in sketch comici e dialogare con il pubblico. Quando può torna al suo primo amore, la musica, esibendosi come cantante delle orchestre di Count Basie e di Cootie Williams. I suoi successi da solista come artista nei night club la portano a esibirsi con artisti come Cab Calloway e Duke Ellington. Nel 1946 Bailey fa il suo debutto a Broadway in “St. Louis Woman” vincendo il Donaldson Award come migliore esordiente. Nel 1967 insieme a Cab Calloway è la protagonista di una versione di “Hello, Dolly!” con un cast interamente composto da afroamericani. Popolarissima anche per le sue partecipazioni televisive, muore il 17 agosto 1990.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".