E’ l’ultima sentenza del Tar di Parma: l’inceneritore si farà.
Nell’unica città capoluogo di provincia dove il movimento di Grillo ha stravinto le comunali, con il trionfo di Federico Pizzarotti, i giudici del tribunale del Riesame dopo un lunghissimo iter burocratico hanno stilato il verdetto: l’inceneritore, appunto, si farà.
Lo stesso inceneritore divenuto simbolo della battaglia M5s, quello che prima di accenderlo, in tempo di campagna elettorale, “dovrete passare sul nostro cadavere” dicevano gli attivisti a cinque stelle. Ora il termovalorizzatore targato Iren potrebbe entrare in funzione già dal 2013. Nella avanzamento dei lavori del “camino” non c’è stato nessun abuso edilizio, per cui si fa. E nemmeno potrà essere, per ora, riconvertito: come avrebbero auspicato i 5 stelle fin dall’inizio.
Parma, l’inceneritore si farà
Su twitter, facebook e nelle piattaforme dei meetup, è un po’ la notizia che tiene banco. Il sito di Beppe Grillo è spesso offline (hackerato? si chiede qualche sostenitore), o comunque irraggiungibile: e allora gli utenti spostano il dibattito sui social network. “Pizzarotti ha perso la sua battaglia”. “Ecco, ma non avevano detto che avrebbero impedito la costruzione del camino?”. “A perderci è Parma“. Questi due – fra i tanti tweet sull’inceneritore – riassumono bene i due aspetti, abbastanza veritieri, di tutta la vicenda.