Protagonista di questa storia Paola Gianotti, una giovane imprenditrice di Ivrea che, dopo essere stata costretta a chiudere per crisi la propria azienda, ha deciso di prendersi un meritato periodo di riposo dedicandosi a due delle sue più grandi passioni, la bicicletta e i viaggi.
Paola Gianotti per il mondo in bici
In un modo però piuttosto particolare perché la piemontese tenterà, con partenza il prossimo 8 marzo, un’impresa che prepara ormai da più di un anno: fare il giro del mondo a pedali percorrendo ben 29.000 km in meno di 145 giorni.
Riuscirci le permetterebbe di entrare nel Guiness dei Primati scavalcando il record ottenuto nel 2012 dalla greca Juliana Buhring che raggiunse la stessa distanza ma con una settimana in più di tempo. Nel suo viaggio la Gianotti toccherà ben 22 paesi: partendo da Ivrea e varcato il confine di Ventimiglia attraverserà Francia, Spagna e Portogallo prima di imbarcarsi su di un aereo con destinazione Argentina.
In Sud America pedalerà per quasi 10.000 km attraverso Cile e Perù: poi sarà la volta di Stati Uniti, Oceania e Asia dove inizierà la strada del ritorno che la riporterà a casa attraverso Turchia, Grecia e Albania.
Un’impresa titanica
Un’impresa che sembra davvero “titanica” e che ha costretto la giovane trentaduenne ad una durissima preparazione con più di 20.000 km di allenamento nell’ultimo anno tra Piemonte, Valle d’Aosta e Isole Canarie. Ma ciò che preoccupa di più sono senza dubbio i cambiamenti meteorologici che accompagneranno Paola nel suo lungo cammino visto che si passerà dalle fredde e gelide temperature delle Ande ai 40 gradi della Malesia.
A seguirla ci sarà comunque un camper con un team di due persone addette alla logistica e all’aggiornamento del sito che seguirà in diretta l’impresa. “Alla manutenzione della bicicletta invece ci penso io come d’altronde anche alla navigazione stradale, il camper infatti non mi seguirà metro dopo metro come fa l’ammiraglia nel ciclismo”. Dimenticavo..durante il viaggio raccoglierà anche dati scientifici (con il supporto del Centro di Medicina Sportiva di montagna di Aosta, della Sapienza di Roma e del Politecnico di Torino) e sosterrà progetti umanitari.