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Pane mediterraneo con pesto di noci e timo

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pane mediterraneo

Pane mediterraneo con pesto di noci e timo

Ti racconto le mie ricette…

di Daniela Timoni

I sapori mediterranei sono intramontabili ed adatti ad ogni occasione. Pranzo, cena ed apertivi diventano momenti di sicuro successo se li coroniamo con questi sani ed appetitosi sapori abbinati e presentati in modo raffinato.

Oggi vi propongo questo antipasto che è come molte delle mie ricette estremamente versatile.. se ricorderete la ricetta base e le quantità di ingredienti per il pane potrete fare il pane farcito con qualsiasi ingrediente.

Io ricordo sempre di guardare nel frigo in quanto non amo gli sprechi ed il pane farcito indipendentemente dalla mia ricetta potete farlo sempre per utilizzare le piccole quantità di cibo che di solito restano nel frigo e che se non utilizzate vengono buttate.

Il pane fatto in casa poi ha sempre un gran successo in tavola, sbalordisce gli ospiti e vi farà sembrare una “casalinga perfetta”….

Adoro “sbrodolarmi” quando i miei ospiti mi dicono:”che brava donna, pensa che fa anche il pane in casa, che uomo fortunato il suo compagno…”

Quindi W il pane…

COSA SERVE per 6 persone

PER IL PANE

  • 100 gr di farina di grano duroolive
  • 100 gr di farina di manitoba
  • 100 gr di farina 00
  • 30 gr di olive denocciolate
  • 30 gr di pomodorini
  • 3/4 foglie di basilico
  • 1 pizzico grande di sale
  • 1 pizzico di zucchero
  • 1 panetto di lievito di birra da 25 gr
  • 120 gr di acqua
  • Olio extravergine d’oliva

PER IL PESTOfrutta-secca1-640x350g

  • 100 gr noci miste (pistacchi,mandorle,noci e nocciole)
  • 20 gr di pecorino grattugiato
  • 2 rametti di timo
  • Scorza di 1 limone grattugiato
  • Olio extravergine d’oliva

COME SI FA

  1. Prendete il un recipiente e versatevi l’acqua tiepida, mettete poi a sciogliere il cubetto di lievito
  2. Tagliate a piccoli pezzi tutti gli ingredienti che vi servono per farcire il pane, in questo caso olive, pomodorini, basilico
  3. Dopo aver preparato gli ingredienti prendete una terrina e mettetevi la farina con un pizzico di sale ed uno di zucchero, aggiungete poi un paio di cucchiai di olio d’oliva.
  4. Una volta preparata la farina versate lentamente il lievito che avete fatto sciogliere nell’acqua ed impastate.
  5. Aggiungete nell’operazione di impasto un filo di olio in modo che non si attacchi alle dita
  6. Una volta amalgamato l’impasto aggiungete il condimento e continuate ad impastare
  7. Prendete una teglia da forno mettetevi della carta da forno e suddividete l’impasto nella forma che più vi piace tonda od allungata che sia
  8. Ricordatevi di fare una piccola incisione sul panetto
  9. Lasciate poi riposare per almeno un paio di ore se volete vedere un risultato eccellente anche se già dopo un’ora vi sembrerà già abbondantemente lievitato
  10. Trascorse le 2 ore preparate il forno a 200° con dentro un piccolo recipiente contenente dell’acqua che servirà per mantenere l’umidità. Non fornopane mediterraneoventilato.
  11. Nel frattempo preparate il pesto di noci
  12. Versate nel frullatore le noci e frullatele finemente
  13. Aggiungete poi la scorza di limone il timo ed il pecorino
  14. Alla fine aggiungete l’olio in quantità tale che il tutto diventi una crema
  15. Trascorso il tempo di lievitazione (in un luogo non freddo) infornate il pane per 45 minuti.
  16. Sfornatelo e lasciatelo raffreddare.
  17. Si conserva ben soffice anche per il giorno dopo se conservato in un sacchetto di plastica.
  18. Una volta appena tiepido è pronto per essere servito usando tutta la vostra fantasia per la presentazione

I CONSIGLI DELLA SOMMELIER LAURA VIANELLO

VALDADIGE D.O.C.

Questo abbinamento è frutto di ciò che questo antipasto mi ricorda ovvero un classico, tipico, delle nostre zone nordiche della nostra penisola. Le olive, la salsaalle noci, mi portano ad un accostamento con questa DOC Alto Atesina prodotta con il vitigno Schiava in purezza. Curioso è il motivo di questo appellativo riguardante il vitigno ovvero deriva dalla pratica medioevale di legare questo vitigno al tutore del tralcio e renderlo così “schiavo”.

Se vi trovate a Bolzano forse è meglio se chiedete un calice di Vernatsh, localmente la Schiava viene chiamata così. Se poi volete approfondire il discorso Schiava sappiate che ne esistono di vari cloni tra i quali la Schiava gentile, la Schiava grigia e la Schiava grossa. Non è un vino dalla grande potenza infatti spesso viene vino-rossousato come vino da taglio con altri vitigni ad esempio tipico è il taglio con il Lagrein, vitigno dalla grande struttura che talvolta necessità di essere “raddrizzato”.La Schiava presenta come sua caratteristica inconfondibile un colore rosso rubino chiaro e scarico, poco consistente ed abbastanza fine nella sua tipologia. Al naso riscopriamo sentori vinosi, che ricordano proprio l’uva al momento della vendemmia, il corpo di questo vino è leggero, si considera un vino beverino adatto proprio a spuntini, antipasti con salumi e anche primi piatti dalla struttura non troppo marcata.

Consiglio:In occasioni così conviviali, davanti ad un bel antipasto e ad un calice di Schiava vi consiglio di… fare il bis e perchè no, provando le diverse tipologie che questo vitigno ci offre