Pancake con crema di fave e formaggio di fossa al tarfufo
Ti racconto le mie ricette….
di Daniela Timoni
La preparazione di questo piatto è molto semplice, solo le fave richiedono un po’ di tempo per la cottura.
Ricordatevi bene e segnatevi la ricetta del pancake che è una soffice frittellina adatta ad essere farcita sia con ingredienti dolci che salati.
In realtà da noi non si usa molto ma all’estero è di uso comune farcirla nella maggior parte dei casi con cioccolato o marmellate, oppure usata a più strati tipo sandwich con prosciutto e formaggio, è un po’ una versione “paffuta” della nostra omelette.
COSA SERVE per 2 persone
PER IL PANCAKE
PER LA FARCITURA
- 100 gr di fave secche sgusciate
- 100 gr di formaggio di fossa
- sale e olio al tartufo
COME SI FA
- In un recipiente versate 150g di farina passata prima al setaccio i 2g di lievito i 125g di latte un uovo leggermente sbattuto prima, i 20g di burro fuso due pizzichi di sale poi iniziate a mescolare bene finché ne verrà una pastella omogenea
- Nel frattempo mettete a bollire con 750g di acqua i 100g di fave, preparate poi sul fuoco una padella con un leggerissimo filo di olio.
- Quando la padella sarà calda poi iniziate a fare i pancake versando la pastella in modo da formare dei dischi
- Quando vedrete che iniziano a formarsi delle bolle è il momento di girarla dall’altro lato.
- Continuate fino all’esaurimento della pastella.
- C’è chi le mette anche al forno per farle diventare più croccanti ma secondo me si seccano troppo
- Il pancake avrà un aspetto soffice e dorato
- Le fave purtroppo richiedono 35 minuti di cottura quindi avete tutto il tempo per tagliare il formaggio di fossa a scaglie….
Io nel frattempo lavo le stoviglie sporche e stendo la biancheria…. Odio stirare… ma perché la mamma è sempre un asso a stirare le camicie? Forse con il passare degli anni diventerò anche io un asso… forse….
- Và bene le fave sono pronte hanno assorbito tutta l’acqua adesso prima di frullarle con il mixer ne toglierete una cucchiaiata per ogni porzione da porre poi sopra alla crema in modo da creare un po’ di consistenza al palato e mescolate la crema con un po’ di olio per evitare che indurisca
- Iniziate a farcire ora i pancake
- Io ho fatto un taglio a triangolo delle fettine di formaggio di fossa perché mi piaceva molto la tridimensionalità estetica che donava a questo piatto.
- Ora il pezzo forte… versate l’olio al tartufo a filo sopra al piatto, se avete del tarufo potete anche farne cadere qualche fettina a pioggia sopra alla pietanza poi una spolveratina di pepe e come decoro io ho usato una bella foglia di basilico, bellissimo, raffinato, profumato e mediterraneo.
I CONSIGLI DELLA SOMMELIER LAURA VIANELLO
SANGIOVESE DI ROMAGNA D.O.C
Non sempre gli abbinamenti vengono redatti in relazione solo al cibo, ma anche per ciò che un vino ci ricorda, le emozioni che ci ha suscitato, rimembranze legate ad un particolare evento piuttosto che ad una speciale persona; ed è quest’ultimo il mio caso.
Con questa pietanza che la nostra chef Daniela ci offre propongo un abbinamento che a mio avviso ben s’intona secondo i canoni della sommelierie, ma che personalmente dedico ad un Cesenese D.O.C.G. nonchè mio relatore durante il terzo livello di corso A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier), Alessandro Mondello.
Agronomo, esperto di formaggi, tartufi, funghi, ecc… e amante di tutto ciò che la natura offre, Alessandro con il suo simpatico accento romagnolo e la sua saccenza ha conquistato tutti noi corsisti, le sue lezioni erano ricche di adrenalina e colme di quelle “chicche” tanto curiose quanto gustose. Ah! Non dimenticherò mai quella quella piadina con lo squaquerone e quel soave profumo emanato dal formaggio di fossa.
Alessandro, durante le sue lezioni, trasmetteva la determinazione necessaria per il raggiungimento del tanto desiderato attestato e la gioia che suscita la comunicazione attraverso un buon calice di vino, emozione che mi spinge oggigiorno ad una continua ricerca nel settore.
A te Maestro, amico relatore, che voglio dedicare l’accostamento di questo secondo piatto dati gli ingredienti che lo coinvolgono e che tanto mi rammentano la tua nobile persona.
Un maestoso calice si Sangiovese di Romagna DOC dal colore rubino con un olfatto diretto e leggiadro su note di frutti di bosco e susine. Fresco e semplice al palato, di spiccata sapidità e dal tannino adeguato per lo sposalizio con il piatto.
Consiglio:
Il primo è quello di andare di propria persona a riscoprire le terre dell’Emilia Romagna, sarà mai che vi capiti la fortuna di trovare Alessandro che scendendo dal suo cavallo vi inviti ad una delle sue tante cene a base di prodotti locali, il secondo è quello di provare a riscoprire anche voi stessi un vino che ha suscitato in voi belle emozioni e gradevoli ricordi.
Buon Appetito!