Il 25 aprile 1970 un cancro al fegato chiude a quarant’anni la vita e la carriera del pianista blues Otis Spann, uno dei più famosi componenti della band di Muddy Waters.
Rinnovatore del blues elettrico
Nato a Belzoni, nel Mississippi, discepolo di Big Maceo è l’ultimo, in ordine anagrafico, dei grandi pianisti blues della scuola di Chicago. Nonostante la sua breve carriera ha il merito di essere stato il primo pianista a porsi il problema di rinnovare la lezione del blues elettrico di Chicago disancorandolo dai modelli a dodici battute della tradizione del Mississippi. Fino a quando il pianoforte non gli consente di ottenere l’indispensabile per vivere fa anche l’imbianchino. La sua scelta professionale si orienta verso i tasti bianchi e neri nel 1953 quando, dopo aver suonato con Louis Myers, entra a far parte della band di Muddy Waters, con cui resta fino al 1968. Il sodalizio con il grande Muddy non è basato soltanto su uno straordinario affiatamento musicale, ma anche su una solidissima amicizia.
La scelta solistica
Quando nel 1968 se ne va per continuare come solista Waters e la band, privati del suo apporto, entrano in un periodo di crisi creativa. Nel corso della breve sua carriera il suo pianoforte si distingue in molti dischi dei protagonisti del rinnovamento del blues e del rock, da Chuck Berry a Bo Diddley, a Howlin’ Wolf, a Paul Butterfield e Mike Bloomfield, ai Fleetwood Mac, a Eric Clapton, a Jimmy Page e molti altri. Negli anni Sessanta inizia a cantare. La sua voce rauca e “affumicata” che canta sui tempi lenti, mentre il piano distilla le armonie del blues, ne alimentare la leggenda. La prima interpretazione vocale su disco è Goodbye Newport blues inserita nell’album Muddy Waters at Newport del 1960. Due anni dopo la sua morte, l’8 settembre 1972 i suoi amici bluesman dedicheranno alla sua memoria l’Ann Arbor Blues & Jazz Festival. Ci saranno tutti, a partire dal vecchio amico Muddy Waters per arrivare a Howlin’ Wolf, Freddie King, Junior Walker e moltissimi altri.