Roma e Ostia: un connubio inscindibile. E da sempre, la località marina preferita dai capitolini. Ma Ostia non è solo mare e spiaggia, rappresenta un territorio ricco di cultura e turismo. Alcuni mesi fa, la Pro Loco di questa zona ha visto un cambio della guardia con la nomina di Paolo Bondi in qualità di Presidente il quale si sta battendo per la valorizzazione di Ostia Antica e per il suo riconoscimento amministrativo e turistico. DG è andata a intervistarlo per approfondire questi argomenti.
Presidente Bondi, recentemente è stata siglata la convenzione tra Pro Loco Locale e Polo Museale per la riapertura del Castello di Giulio II. Un grande traguardo per il territorio.
Il Castello di Giulio II era stato chiuso nel 2014 con un motivo oggettivo: esisteva un problema statico dell’edificio e c’erano delle perdite d’acqua al suo interno. Dopo un periodo di chiusura, si comprese che il Castello di Ostia Antica era strategico per l’economia, il turismo e l’identità del territorio ma sorse il problema di come organizzare le visite e noi spingevamo affinché il servizio avvenisse con un’altra metodologia rispetto al passato. Nel frattempo, scoprimmo che la riforma Franceschini aveva separato il Castello dall’area scavi creando una nuova figura come quella del direttore del Polo Museale e chiamando a tale ruolo la Dottoressa Edith Gabrielli. Il primo approccio con lei non fu particolarmente costruttivo in quanto non aveva ancora un’idea di come far funzionare l’intera area.
La situazione si sbloccò solamente dopo che l’emittente Sky aveva iniziato a fare dei reportage sulle zone archeologiche abbandonate e sensibilizzato la situazione di Ostia Antica a livello nazionale. Anche la Dottoressa Gabrielli era stata contattata da Sky ma era contraria a concedere un’intervista ma, dopo le festività natalizie, ci ha contattati e convocati nel suo ufficio avendo compreso l’importanza strategica del Castello e avendolo messo in cima alla lista delle sue priorità sia per il valore culturale che per quello commerciale in quanto l’economia del borgo si regge sul Castello e non sugli scavi. Le sole difficoltà erano legate alla strutturazione di un percorso guidato, al marketing del monumento stesso e all’organizzazione del servizio. Nel febbraio di quest’anno, infine, abbiamo avuto un ultimo incontro con il Polo Museale dove ci venne comunicato della riapertura del Castello per il 12 marzo dopo l’effettuazione di alcuni lavori (impianto elettrico, videosorveglianza e messa in sicurezza), confermando tutte le nostre richieste: pagamento di un biglietto che rimanesse nelle tasche del turista a ricordo della visita e apertura non più limitata ma costantemente aperta sia il sabato che la domenica con servizio di guida a supporto. Dal nostro punto di vista, è stato un successo perché sono state portate a compimento le nostre battaglie per la riapertura del Castello e per la “ripopolazione” turistica del Borgo di Ostia Antica, finalmente considerata una cittadina turistica.
Avevate salutato con molto favore anche la nomina, da parte del Ministero dei Beni Culturali, del nuovo direttore del Parco archeologico di Ostia Antica, Dott. Fabrizio Delussu. Poi però il suo incarico è stato revocato.
Aspettavamo la nomina del nuovo direttore del parco Archeologico per completare la nostra idea di Ostia Antica turistica. Era fondamentale dialogare con una controparte all’interno dell’area degli scavi sia per comprendere come stanno cambiando le preferenze e la mentalità del turista e sia per far diventare Ostia Antica un bene per tutta la cittadinanza. Tutto ciò non era accaduto fino al recente passato in quanto, a gestire tutta l’area, erano stati chiamati degli archeologi che, per formazione e mentalità, hanno la conservazione nel loro DNA e non l’apertura.
Serviva proprio una figura come quella del Dottor Delussu, molto social, innovativo e con una visione globale della gestione dei beni culturali. Il suo curriculum era davvero adatto per venire incontro alle nostre richieste in quanto aveva già avuto esperienze positive con altre pro loco ed è sempre stato favorevole al dialogo con le associazioni proprio per capire come intervenire sulle varie problematiche. Purtroppo, pochi giorni dopo la sua nomina, il Dottor Delussu ha ricevuto un avviso di garanzia e questo ha bloccato la sua nomina a favore della Dottoressa Barbera che, a nostro avviso, non ha affatto una visione generale del rilancio di Ostia Antica. Il tempo ci sta dando ragione perché, a tutt’oggi, non sappiamo nulla né del suo operato e né del tipo di dialogo che intende avviare. Come si può agevolmente capire, manca un tassello fondamentale per completare l’opera perché servirebbe un “ponte” adeguato tra l’azione che stiamo portando avanti sul Castello e le attività del Parco Archeologico. Ma, in generale, sta mancando una precisa sensibilità nei confronti di Ostia Antica che rischia di danneggiare tutto quello che è stato sin qui realizzato.
Quali le prossime battaglie della Pro Loco di Ostia, Presidente Bondi?
Uno degli errori storici di tutte le amministrazioni è stato quello di pensare Ostia Antica sempre e solo per i residenti e non come un territorio a forte impronta turistica. Faccio un banale esempio. Se si apre un nuovo parcheggio, esso non deve essere costruito solo per ospitare le macchine dei residenti ma anche per far sostare i pullman turistici. Le nostre battaglie convergono tutte nell’obiettivo di far diventare Ostia Antica una zona a vocazione turistica sia a livello nazionale che a livello mondiale. Noi abbiamo individuato almeno tre punti da sviluppare, tra l’altro facilmente realizzabili.
In primo luogo, l’area verde che circonda il Castello, ossia il Parco dei Ravennati con il progetto di messa a bando come punto verde ristoro. In secondo luogo, i lavatoi di Ostia Antica, risalenti al 1928, dove i nostri antenati andavano a lavare i panni e che risentono dell’influenza architettonica romagnola in quanto, al tempo della bonifica, vennero qui numerosi emigranti provenienti da quella regione. Questa zona potrebbe diventare uno spazio espositivo permanente, d’informazione e promozione turistica a livello locale. Infine, non dimentichiamo la possibilità di istituire, negli alloggi abbandonati della Soprintendenza, una foresteria per i ragazzi che sono impegnati negli scavi. Molti vengono dall’estero e questo consentirebbe anche di far nascere uno scambio interculturale…
..quindi, promozione del territorio e, in particolare, della sua vocazione turistica internazionale?
Questo è il nostro obiettivo. Per promuovere la valorizzazione di Ostia Antica servono strategie forti e il riconoscimento di un’importanza superiore a questo territorio. Esistono tanti monumenti e diverse città che sono diventante patrimonio dell’Unesco proprio per essere salvaguardate in maniera esclusiva. Nel nostro caso, siamo in presenza di una zona a forte vocazione internazionale e al centro di un incredibile flusso turistico ed è per queste ragioni che ci stiamo impegnando per il riconoscimento di Ostia Antica come patrimonio dell’Unesco, non solo come battaglia di testimonianza ma come realizzazione concreta. Siamo consapevoli che, per arrivare a quest’obiettivo, occorre il supporto di tante forze politiche e amministrative, dalla Regione al Comune passando per il Ministero. Sarebbe un punto d’arrivo fondamentale per la promozione del territorio e per la diffusione turistica di tutto il nostro territorio.