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Opere di Antonella Cappuccio: Ric/amanti e lockdown

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FOTO 1 – Antonella Cappuccio, I ricAMANTI - 2020, tecnica mista su tela e stoffe, cm 75x106

Antonella Cappuccio è artista nota, instancabile e geniale. In linea con quanto lei stessa ha detto della sua arte, dotata di un simbolismo polimorfo; affronta una materia plasmabile che nelle sue mani si adatta, ma soprattutto interpreta il mondo. Poiché ovviamente i suoi innumerevoli appuntamenti espositivi hanno subito un rallentamento, si può visionare il suo sito www.antonellacappuccio.it dove si possono vedere le varie fasi della sua produzione artistica e le sue predilezioni poetiche nel tempo. Si può leggere anche quanto hanno scritto su di lei Giorgio Di Genova, Paola Langerano, Dacia Maraini, Gianluigi Mattia, Lorenzo Ostuni, Katriona Munthe, Claudio Strinati, Duccio Trombadori, Marco Bussagli …

2- A CAPPUCCIO

Il lockdown primaverile ha avuto il potere di separare la nostra artista da tutti i suoi strumenti tecnico/pittorici, le grandi tele con immagini visionarie e gli ultimi lavori di ricerca; quindi costretta all’impossibilità di raggiungere il suo studio dall’altra parte della città di Roma, ha ritrovato una forma di serenità creativa riattivando, nel silenzio e nell’isolamento obbligato nella casa di campagna, una sua antica professionalità, quella di costumista. Si risale quindi a quando, giovanissima, a via Teulada, aveva conosciuto Giulia Mafai che lavorava nei grandi sceneggiati storici allora programmati per la TV e che le aveva insegnato il mestiere. Ci sarebbe molto da dire sull’antico rapporto delle donne con le stoffe, il ricamo e la manualità, ma Antonella ha semplicemente deciso di realizzare degli arazzi con stoffe e sete colorate che aggiungono bellezza e piacere anche al senso del tatto, proseguendo il suo cammino naturale ed artistico. Soprattutto in questo triste periodo però, si è ritrovata a reagire ma perseguendo un ideale cammino verso la gioia di vivere e forse la concretezza di un sogno che, come ben sappiamo, ci rivela i nostri veri desideri.

Questo intanto scrive su di lei l’amica ritrovata – Con l’antica manualità Antonella ha ripreso i fili che aveva abbandonati ritrovando il suo originario mondo, leggende antiche che la seguono fin dall’infanzia e le tengono compagnia. Un pensiero? Un omaggio? Un dono? Questo ed altro arricchiscono del suo vivere poetico, dei suoi sogni, del suo mondo quello che Antonella Cappuccio ci ha aperto, invitando tutti noi a partecipare al banchetto della manualità, del colore e dei tessuti preziosi, dell’arte, facendoci sedere accanto a Ulisse e alle ninfe, alle stelle nella notte di San Lorenzo, alla luna, all’abbraccio degli ultimi amanti … (Giulia Mafai)

Quest’opera i Ric/amanti, che dà il titolo alla serie, sono sdraiati tra foglie di seta e le energie della Natura sono palpabili, nel desiderio che si ritorni al rispetto ed alla valorizzazione di quanto stiamo perdendo, per colpa della nostra stupidità. E’ doverosa a questo punto, una citazione di Massimo Recalcati, lo psicoanalista che non ha bisogno di presentazione, soprattutto prezioso in questo piccolo ed intelligente libro, che finalmente solleva il velo e denuncia la constatazione di quanto siamo stati illusi che il desiderio  coincidesse di fatto con la nostra voracità – La spinta verso il Nuovo incenerisce lo Stesso rivelandolo come luogo della morte del desiderio.

3- A Cappuccio, amoreMio, 2020, tecnica mista su tela e stoffe, cm 98 x 68

Il nostro tempo ha fatto diventare una legge universale la tesi di Freud relativa alla comune degradazione della vita amorosa nel nevrotico, caratterizzata dall’incompatibilità tra la tenerezza, capace di durare nel tempo e la corrente sensuale del desiderio, che esige la novità dell’oggetto: se c’è l’amore, non c’è il desiderio; se c’è il desiderio, non c’è l’amore. Eppure sappiamo che esistono alcuni amori nei quali non cessa di ripetersi lo sguardo dell’inizio, nei quali il primo bacio e il primo sguardo continuano ad essere sempre nuovi pur essendo sempre gli stessi. Vi sono amori nei quali si mantiene il bacio. (Massimo Recalcati pag 113/114 da Mantieni il bacio – Lezioni brevi sull’amore Su licenza G Feltrinelli Milano, abbinamento a La Repubblica marzo 2019)

Che dire poi di quella sottile corda di seta che la donna lancia intorno all’uomo amato e desiderato, nell’arazzo intitolato Amore MIO, un nastro che gli vela gli occhi perché l’amore è cieco, ma perché vuole esserlo, almeno in parte, per vedere oltre. L’amore è libero finché non si sceglie di condividerlo con qualcuno a cui teniamo. Cosa sarebbe la vita senza quegli ideali che ci guidano verso la luce? E cosa sarebbe l’arte senza la ricerca, quella definita dal grande Giulio Carlo Argan nella sua Storia dell’arte italiana L’arte è al livello più alto del pensiero immaginativo, come la scienza al livello più alto del pensiero razionale.-

Infine il terzo arazzo dal titolo – Il cielo è sempre più blu – che cita il singolo dell’indimenticabile cantautore italiano Rino Gaetano, pubblicato nell’estate del 1975, ancora attuale ed amata per la sua elegante ma puntuale critica ai nostri comportamenti, basata su parallelismi che esprimono le contraddizioni della società anche attuale – economiche, sociali ed umanitarie …

4- A Cappuccio, Il cielo è sempre più blu, 2020, tecnica mista su tela e stoffe, cm 78 x 120

Infine c’è da dire che Antonella aveva già iniziato a lavorare ad alcune altre opere che uniscono, alla sensazione tattile del tessuto, un impianto scenico tridimensionale, senza la serietà della scultura classica in marmo o metallo (i personaggi realizzati in cartapesta e stoffa) portatori della sottile satira del teatro di strada. E’ una serie denominata “Dare corpo ai sogni” realizzata in omaggio ai sogni dei grandi artisti della storia, da Botticelli, Raffaello, Chagall, Seurat, Hayez ed altri, opere che seppur nella citazione, si ripropongono ironicamente in una sorta di doppia realtà che fa riflettere su quanto stiamo perdendo … Non solo della mancanza di rapporti umani sinceri, del contatto fisico che la pandemia ha solo peggiorato, ma soprattutto della manualità e della terza dimensione in un mondo sempre più informatizzato e schiacciato sul presente, che non si integra né con la storia, né con il futuro, ma che spesso si oppone anche a quella Natura che sola ci dà un vero equilibrio.

Quindi in un mondo dove le informazioni, in particolare le immagini, sono sempre più pervasive e soggette all’accelerazione temporale dei mezzi elettronici, andando a modificare non solo la percezione, ma anche la capacità attentiva, indebolendo, frantumando il pensiero progettuale e la memoria, tentare operazioni di simbolismo linguistico, strutturato sopra un Immaginario che confina con l’inconscio ed il sogno, non è sempre pericoloso ma in qualche modo anche e soprattutto terapeutico.

5 – A Cappuccio cita il bacio di Francesco Hayez

Antonella Cappuccio nasce a Ischia (Na) il 21 02 1944. Dalla metà degli anni ‘70 ad oggi ha prodotto una infinità di opere: Disegni, incisioni, olii, ritratti, opere pubbliche , affreschi, mosaici, vetrate. Ha esposto in numerose mostre personali e significative rassegne collettive quali: Palazzo Ducale – Mantova; Chiostro delle Oblate e Palazzo Strozzi a Firenze; Castel Sant’Angelo, Palazzo Venezia, Quadriennale Palazzo delle Esposizioni e Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma; Museo Italo-Americano – San Francisco; Galleria Mayer Schwarz – Los Angeles; Museo Knight of Columbus-New Haven; Museo di Chamalières, Ambasciata Italiana – Lion; Galleria Big Santa Marta-Milano, collettiva Narciso Arte, i Riflessivi – Macerata, Mostra della Nuova Maniera Italiana al Vittoriano – Roma ed altre. Molte sue opere sono esposte nella Biblioteca Vaticana e nella Sala udienze Paolo VI del Complesso Nervi. Titoli: Commendatore al merito Repubblica Italiana, Cavaliere del lavoro e Membro dell’Accademia Pontificia dei Virtuosi al Pantheon.

 

 Le foto 1, 3 e 4 sono di © Corrado de Grazia – www.corradodegrazia.com

Le foto 2 e 5 sono di © Valter Sambucini – www.valtersambucini.it/

 

 

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -