Sono sette gli obiettivi contro le calamità individuati dalla ‘Terza conferenza mondiale dell’Onu sulla riduzione dei disastri naturali’ da realizzare entro i prossimi 15 anni per limitare i danni e rafforzare la cooperazione internazionale contro il cambiamento climatico.
L’Onu contro le calamità del cambiamento climatico
L’impegno è stato preso da 180 Paesi per ridurre vittime e danni economici. Un impegno che è seguito dopo una conferenza di cinque giorni e che si concretizzerà in sette obiettivi: a partire dalla riduzione sostanziale della mortalità per passare al contenimento dei danni diretti all’economia così come è per l’aumento rilevante dell’accesso ai sistemi d’allarme.
Gli altri obiettivi sono: la riduzione dei danni causati alle infrastrutture; aumentare il numero di Paesi dotati di strategie nazionali e locali di limitazione del rischio; migliorare la cooperazione internazionale per i Paesi in via di Sviluppo; infine, ma non ultimo, pensare soluzioni adeguate contro il “climate change“, uno dei fattori dei rischi catastrofali.
Al centro del dibattito la crescita sostenibile
Al centro del dibattito la crescita sostenibile con iniziative sostenute da gruppi della società civile e Ong contro, innanzitutto, il cambiamento climatico che è la principale causa di fenomeni naturali sempre più imprevedibili. L’incontro non poteva che tenersi a Sendai, la città colpita dal sisma dell’11 marzo 2011, come prima tappa del percorso che servirà ad affinare nel corso del 2015 gli obiettivi di sviluppo anche per i Paesi del Terzo Mondo.
