Dailygreen

“Nuvola” d’Arte alla sua terza edizione

Arte In Nuvola 2023

La terza edizione della grande fiera internazionale di arte moderna e contemporanea ha aperto i battenti dal 24 – 26 novembre 2023 ideata e diretta da Alessandro Nicosia, prodotta da C.O.R. e promossa con EUR Spa, con la direzione artistica di Adriana Polveroni e la consulenza di Valentina Ciarallo.
La celebre Nuvola di Fuksas, “Roma Arte in Nuvola” ospita quest’anno oltre 150 gallerie d’arte nazionali ed estere di altissimo livello e propone al pubblico un’offerta artistica poliedrica, in grado di coinvolgere tutte le discipline, tramite un ricco programma di talk, esposizioni, performance ed installazioni alla ricerca di un significativo equilibrio tra l’aspetto commerciale con la forte impronta curatoriale e divulgativa che, da sempre, costituisce la cifra distintiva della fiera.
Nata come punto di riferimento per le gallerie del Centro-Sud, va a valorizzarne l’alto potenziale, mentre l’edizione 2023 registra una crescente presenza delle gallerie del Nord Italia e di quelle internazionali: da Tel Aviv a Dubai, passando per Londra, Parigi, Barcellona, Knokke fino a New York e Osaka.

Oltre 14.000 metri quadri di spazio espositivo, suddivisi fra arte moderna e contemporanea, rispettivamente al general floor (piano terra) e al forum (primo piano), creano un proficuo dialogo fra le diverse espressioni artistiche. Fiore all’occhiello della terza edizione è la partecipazione attiva del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura, con Regione Lazio e Roma Capitale. Una collaborazione significativa, indice di una spiccata capacità di fare sistema fra istituzioni pubbliche intorno ad una fiera come avviene da tempo nelle maggiori città del mondo: da Firenze a Londra ad Armony Show a New York fino a Paris+ par Art Basel. Tutto questo ha permesso al pubblico di ammirare in anteprima assoluta ben 40 opere della Collezione Farnesina, con artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Afro, Agostino Iacurci e Tommaso Binga, esposte a Roma presso la sede della fiera.

Uniti sotto il payoff “Il MiC per Roma Arte in Nuvola”, partecipano attivamente alla fiera, per la prima volta, alcune delle istituzioni museali e culturali più rappresentative del Ministero della Cultura. Il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo presenta due opere centrali della propria Collezione,

Senza titolo (Triplo igloo) di Mario Merz

– mentre il Museo delle Civiltà, partecipa con diversi artisti fra cui Victor Fotso Nyie e la sua opera in ceramica Suivre ses Reves. E ancora, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, che espone Nero bianco nero (1955), opera iconica di Alberto Burri, e l’Archivio Luce Cinecittà che presenta due postazioni/installazioni site specific; al piano terra, una presentazione di cinegiornali dedicati alle grandi mostre degli anni Sessanta, mentre al secondo piano una rassegna di film prodotti dall’Archivio e dedicati all’arte contemporanea.

PEDRO REYES CICLOMOVIL

Significativa inoltre la partecipazione della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC con un’isola informativa digitale che presenta le numerose attività legate alla promozione e al sostegno delle arti visive e dell’architettura contemporanee, nonché delle imprese culturali e creative e degli interventi di rigenerazione urbana. Presente anche Roma Capitale, con la mostra La Città delle Donne, che prende corpo dalla metafora di felliniana memoria e che si struttura in un suggestivo percorso visivo elaborato sul corpo della donna nella considerazione di un rapporto che quasi non distingue più il valore semantico del corpo della donna con quello stesso della città di Roma.

Si può anche vedere la grande mostra dedicata ad Alighiero Boetti, uno dei principali protagonisti del gruppo dell’Arte Povera, nonché uno degli artisti italiani più apprezzati del secondo Novecento, realizzata in collaborazione con la Galleria Tornabuoni Arte. Omaggio all’artista, di cui nel 2024 si celebreranno i trent’anni dalla scomparsa, la mostra include una selezione di trenta lavori su carta, espressione delle diverse fasi dell’artista. Da “Senza Titolo”, emblematico del passaggio tra la fase poverista e quella concettuale, si prosegue con i “Lavori Postali” e le loro permutazioni matematiche, fino ad arrivare alle cosiddette “Biro” e ai “Fregi”.

Torna anche il programma dei talk, ospitati al piano n.3 della Nuvola, incentrato su temi quanto mai attuali anche nel settore dell’arte – dalla sosteniblità all’intelligenza artificiale fino al ruolo degli art influencer – su cui si confronteranno voci di primo piano, italiane e straniere, tra artisti, curatori e collezionisti. Si rinnova, anche quest’anno, l’assegnazione di importanti premi nell’ambito della fiera (“The best”, “Young” e “Discovery”), a testimonianza della grande attenzione che la fiera riserva nei confronti della cura e dell’originalità con cui le gallerie allestiscono i propri stand, riconoscendone la professionalità e la capacità di reinventare la propria proposta. Un’ulteriore dimostrazione dell’alto riconoscimento che Roma Arte in Nuvola manifesta nei confronti delle gallerie, da sempre i primi interlocutori di una fiera.

AUSTRALIA STAND

Dopo aver ospitato Israele nella prima edizione e l’Ucraina nella seconda, la Fiera ha scelto di consolidare la propria vocazione internazionale ospitando, quest’anno, l’Australia come Paese straniero presentando un’offerta espositiva contemporanea che trova nell’arte aborigena la propria vocazione.
Il padiglione ospita la mostra d’arte aborigena “Threads and Lands”: pittura, scultura, lavorazione del legno e arazzi compongono una collezione dinamica, la cui narrazione curatoriale si ispira alla materialità fisica delle opere d’arte e ai processi di creazione. La narrazione curatoriale della mostra si ispira alla materialità fisica delle opere d’arte e ai processi di creazione. Singolari “fili (threads)” – siano essi linee dipinte, lunghezze di legno o metri di filato – sono stratificati, composti e intrecciati insieme per creare un “insieme” intuitivo. Questo tema esplora anche i “fili” concettuali inerenti a ciascuna opera: storie da sogno, connessioni con il Paese e narrazioni personali che illustrano diverse espressioni della cultura, dell’identità e della comunità indigena australiana. Esposti i dipinti di artisti indigeni australiani di fama internazionale, tra cui Witjiti George (Pitjantjatjara, Yankunytajtjara), Nyunmiti Burton (Pitjantjatjara) e Yaritji Heffernan (Pitjantjatjara), che presentano una visione più tradizionale dell’arte aborigena australiana.

Le intricate tecniche di pittura a punti degli artisti esprimono narrazioni ancestrali del “Dreamtime” di terre, acque e persone con colori e forme sorprendenti. Al contrario, i dipinti dell’artista contemporaneo multidisciplinare Zaachariaha Fielding rappresentano una lente stilistica più contemporanea. Il suo uso del testo, del simbolismo e delle tavolozze di colori non tradizionali dimostra come la cultura e l’identità indigena australiana vengano esplorate dagli artisti delle generazioni più giovani. La collezione completa di opere dipinte esposte in Threads and Lands è stata portata in Italia dall’Australia da ArtEX, un’organizzazione artistica senza scopo di lucro che quest’anno collabora con l’Ambasciata. Altre opere di rilievo in mostra includono uno straordinario arazzo di due metri tessuto dagli artigiani dell’Australian Tapestry Workshop, che riproduce un dipinto della defunta Nyankulya Watson, anziana artista della popolazione Pitjantatjara, realizzato in filati di lana e cotone, nonché una “Panchina artistica” del designer Jon Mikulic, realizzata in legno intagliato a mano e intrecciato con elementi simbolici di lance da artigiani del Manapan Furniture a Milingimbi Island (Northern Territory).

Luigi Stoisa_Narciso_1984-2001_88x78cm_olio su catrame e bidone in ferro_2

Si segnala anche la Galleria La Nuova Pesa di Roma, che presenta l’opera del Maestro Luigi Stoisa. (STAND F44-G45, livello 0) Il progetto nasce a partire dalla pubblicazione, avvenuta nella primavera del 2022, del catalogo Del mettere e del togliere: il catalogo ragionato ripercorre le due fasi che caratterizzano il lavoro del Maestro Luigi Stoisa. Una ricerca legata all’utilizzo del catrame che inizialmente viene “messo”, come supporto per la pittura che viene modificata e assorbita, per poi essere “tolto”, in una seconda fase di sperimentazione, così da far emergere la pittura sottostante in un gesto di purificazione.
Lo spazio è stato così allestito in modo da ripercorrere queste due fasi. La prima, più concettuale e minimale, rappresentata da tre lavori dall’afflato spazialista: diventa esemplare nell’opera “Entrare ora” il quadrato nero dipinto ad olio che affonda in quello di pece, un movimento in entrata in contrasto con le tele in uscita. Rappresentano questa prima fase anche i tre lavori delle formelle dipinte ad olio su catrame, “La pittura” e “Il sogno” e “Io tu noi voi” che lavorano sul tema del mutamento. Al centro dello stand è collocata l’opera “Narciso”: un autoritratto con chiaro riferimento a Caravaggio, simbolo della pittura stessa che specchiandosi nel profondo della pece nera in esso muta e scompare. La seconda fase, più pittorica, è volta a ripulire la scena dal catrame. Una volontà di purificazione che, con un messaggio ambientalista, l’artista esplica togliendo la pece, elemento caratteristico della sua produzione, con stracci imbevuti di solvente. Attraverso questo gesto di rimozione permette alle figure già abbozzate attraverso il colore di affiorare ed emergere. Figure di speranza e vita si affacciano attraverso tocchi di luce e vampate di rosso fluorescente in questo ritorno alla pittura in chiave sottrattiva.

Un percorso quindi di denuncia e di successiva speranza che coinvolge la molteplicità e tocca le corde più intime per rendere tutti partecipi di un’azione. (https://stoisa.it/it/biografia/)

Exit mobile version