Il giorno 28 settembre 2019 alle ore 20.45, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, verranno proiettate le immagini di Nora Lux durante la conferenza “GLI DEI. Sperimentare il divino nell’antichità e nel presente” all’interno di un ciclo di conferenze tra psicologia, civiltà etrusca e arte, organizzato dal CSPL Centro Studi Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto.
Con questa partecipazione, Nora Lux dà inizio ad una importante collaborazione con il CSPL e con il Museo Etrusco, avendo rinvenuto quindi una continuità dei suoi studi e ricerche artistiche sulla relazione tra gli archetipi della Grande Madre tellurica e il Dio solare patriarcale. Le immagini della Lux, ambientate nell’enigmatico e ciclopico percorso delle vie cave, sono intrise dell’esperienza del divino, inteso dalla psicologia junghiana come l’incontro di forze primordiali che trasformano la psiche.
Durante la conversazione i due relatori, Antonio Dorella e Francesco Frigione, psicologi analisti, tracceranno un parallelo tra la visione numinosa presente nella cultura etrusca e le immagini archetipiche che emergono dalle tradizioni religiose affini, così come nel moderno processo psicoterapeutico.
- quando diciamo “psiche” accenniamo simbolicamente all’oscurità più fitta che si possa immaginare. Sta all’etica del ricercatore riconoscere dove finisce il suo sapere. Questa fine è, infatti, l’inizio di una più alta conoscenza – (Carl Gustav Jung)
Per chi conosce le necropoli etrusche per averle visitate anche senza preparazione, non è casuale essersi sentiti partecipi alla suggestione di un capovolgimento fisico degli elementi, è anche là dove Nora Lux, dal 2004, assume su se stessa le suggestioni antiche del luogo, in cui la roccia, la terra, l’acqua e le tombe compongono i ciclopici percorsi sacri, e dove è presente il culto della terra e della grande Dea, manifestazione dell’energia vitale.
L’interesse della Lux parte da lontano, dalle Veneri del paleolitico, statuette dal significato magico connesso alla fertilità, al culto della terra, associato al culto funerario, al sottosuolo terrestre di Aita e Phersipnai.
Nora Lux.- Il mio è un dialogo tra corpo femminile e il suo elemento che caratterizza la Natura, la matrice sulla quale poggia la Creazione e su cui la creatività può agire plasmando, attraverso la prima materia, il Sole. Come una donna Sacerdotessa al contempo officiante e sacrificio, così sacrifico la mia stessa immagine nell’opera. È la tecnica dell’autoscatto che mi accompagna da 15 anni insieme all’elemento Terra e alle sue grotte che diventano luoghi di passaggi ctoni, simbolo di profondità dell’inconscio, di metamorfosi ancestrali, terra serrata nel dialogo tra il chiuso e il vuoto, come il corpo femminile è concluso nel dialogo tra luce e ombra, e l’utero nel confronto ciclico tra morte e vita. Nelle grotte, nelle necropoli etrusche, nelle vie cave, luogo del ritorno del tempo e di rispecchiamento di terra e cielo, di capovolgimento fisico degli elementi, le macchie delle pietre si allungano in parallelo sul mio corpo come una discesa agli inferi materni, in una riappropriazione delle profondità in chiave positiva, terricola (…) La scelta dell’autoscatto rende ancora più incisivo questo lavoro sul tempo ciclico, sul corpo come luogo terreno: come è cambiato il corpo, così è cambiato il luogo, perché entrambi composti di terra e vita. La fotografia può fissare l’eterno. Il mio proposito è più ambizioso: vorrei non fissare ma lasciare scorrere, permettere al tempo di passare, non fermarlo e dominarlo ma creare con esso e su di esso. Guardare la mie foto significa anche inserirsi in un dialogo al femminile, ripercorrendo il lavoro svolto sulla Dea Madre secondo gli studi di Maria Gimbutas e Erich Neumann. –
Molto ci sarebbe da dire anche su Marija Gimbutas che, attraverso un geniale approccio interdisciplinare da lei denominato mito-archeologia, ha aperto nuove interpretazioni riguardo la civiltà arcaica dell’Europa Antica, periodo che va dal 7.000 al 3.500 a.C. La sua prospettiva ha individuato una civiltà che dominò l’Europa, per tutto il paleolitico ed il neolitico, e l’Europa mediterranea fino a gran parte dell’età del bronzo. Fu questa una cultura per millenni pacifica, con una struttura sociale egualitaria e matrilineare, legata ai cicli vitali della terra, dotata di un simbolismo religioso strettamente connesso al femminile. A questa succedette una cultura diversa, patriarcale, bellicosa, di matrice indoeuropea, purtroppo sviluppatasi fino ai nostri giorni. Ma si può approfondire questa ed altre tematiche affrontate dall’artista collegandosi al sito – www.noralux.com –
Francesco Frigione è psicologo e psicodrammatista analitico; psicoterapeuta individuale e di gruppo. Nato a Napoli, vive e lavora a Roma. Docente di psicodramma presso la scuola di specializzazione per psicoterapeuti PsicoUmanitas (riconosciuta dal MIUR); formatore di educatori e studenti, autore di progetti psico-socio-culturali in Italia e in Argentina. Membro del CSPL. Ha fondato e dirige la webzine e il quadrimestrale internazionale Animamediatica.
Antonio Dorella è membro del CIPA, Centro Italiano di Psicologia Analitica, all’interno del quale si interessa agli aspetti clinici della professione di psicologo analista. E’ membro dello IAAP, l’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica. Si occupa soprattutto del rapporto fra Psicologia e Religione, tema sul quale scrive dal 1998 all’interno della Rivista semestrale del CSPL, tema al quale, inoltre, ha dedicato diverse conferenze e un libro: Strada nel deserto. Vive a lavora a Roma.
Nora Lux al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia “L’Eros – Gli Dei – I Simboli” – Ciclo di conferenze tra Psicologia, Civiltà Etrusca e Arte – 28 settembre 2019 ore 20.45 – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – piazzale di Villa Giulia 9 – Roma, tel. +39 06 3226571 – www.museoetru.it – www.melaseccapressoffice.it
Ingresso libero e gratuito fino esaurimento posti (non occorre prenotare)