Il nobel dell’Ambiente è andato quest’anno a Rodrigo Tot, un agricoltore della comunità maya Q’eqchi del Guatemala.

Nobel dell’ambiente ad agricoltore
della comunità Maya

Nel rendere note le motivazioni del premio, la Fondazione Goldman ha specificato che la lotta promossa da Tot contro le autorità del Paese e le imprese minerarie, nel tentativo di recuperare terre della sua comunità, è stata una battaglia giusta. Tot ha dimostrato di aver portato avanti “una coraggiosa leadership del suo popolo e nella difesa delle terre ancestrali”.

L’agricoltore, di 59 anni, ha iniziato a rivendicare i propri diritti in un’area delle montagne di El Estor, a circa 300 km da Città del Guatemala, ormai da molto tempo: insieme ad altri 63 ‘campesinos’ ha promosso le prime iniziative 43 anni fa, in una zona ricca di oro e nickel, con l’obiettivo di riavere dallo Stato guatemalteco i propri titoli di proprietà.

Nobel dell’ambiente, un riconoscimento
per la difesa della terra

Al termine di un lungo braccio di ferro giudiziario tra la comunità e il governo, le autorità hanno qualche anno fa assegnato ad una compagnia mineraria la licenza per sfruttare la zona per 25 anni. Nel 2012, i quattro figli di Tot sono stati attaccati da un gruppo di uomini mentre si trovavano in un autobus: uno di loro, sottolinea la stampa guatemalteca, è stato ucciso nell’agguato.

A conferma dei rischi che affrontano i dirigenti latinoamericani che lottano per la difesa dell’ambiente ci sono gli omicidi nel marzo del 2016 della honduregna Berta Caceres e nel gennaio di quest’anno del messicano Isigro Baldenegro: entrambi vincitori del Goldman.

Gli altri riconoscimenti assegnati quest’anno dalla Fondazione Goldman sono andati a Rodigue Katembo (Congo), Prafulla Samantara (India), Uros Maceri (Slovenia) e Mark Lopez (Usa).