Per proteggere alcuni siti patrimonio UNESCO, tra i quali anche Venezia, dai rischi dovuti al cambiamento climatico, sono necessarie regole urgenti, chiare e più severe: lo dice l’Onu.
Venezia a rischio per il cambiamento climatico
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite il cambiamento climatico è oggi la più grande minaccia al patrimonio artistico e naturale di tutto mondo, dalle isole Galapagos alla Statua della Libertà, dall’Isola di Pasqua a Venezia.
I ricercatori della Union of Concerned Scientists (UCS), hanno esaminato ben 31 siti naturali e culturali di 29 paesi risultati vulnerabili a temperature crescenti, scioglimento dei ghiacciai, aumento del livello del mare, siccità e sconvolgimento delle stagioni, ritenendo inoltre che tutto ciò è solo la punta dell’iceberg. Venezia e la Statua della Libertà a New York sono tra i siti maggiormente a rischio per l’innalzamento del livello del mare e per le tempeste che potrebbero causare danni molto gravi. Le isole Galapagos e meraviglie naturali come il porto di Cartagena in Colombia o il parco nazionale Shiretoko in Giappone, sono anch’essi nella lista.
L‘habitat dei gorilla di montagna nel parco nazionale Bwindi in Uganda potrebbe essere gravemente danneggiato, o anche Skara Brae, l’insediamento neolitico meglio conservato dell’Europa occidentale. Stonehenge con le sue misteriose pietre è un altro dei più di 30 importanti siti del patrimonio mondiale sotto la minaccia di inondazioni locali legati al riscaldamento globale e all’aumento delle precipitazioni.
“Il cambiamento climatico sta influenzando i siti del patrimonio mondiale in tutto il mondo”, ha detto Adam Markham, autore principale del rapporto. “Alcune statue dell’isola di Pasqua potrebbero essere persi in mare a causa dell’erosione costiera”. Le barriere coralline sono già al punto di non ritorno per lo sbiancamento dovuto alle temperature più elevate e la vita della fauna selvatica nelle zone colpite, così come il turismo, fonte importante di reddito, sono a rischio.
Solo la punta dell’iceberg
Gli scienziati coinvolti nella relazione insistono che sia di vitale importanza limitare il riscaldamento globale a non più di 2°C, considerato dagli esperti come limite di sicurezza oltre il quale il cambiamento climatico è destinato a diventare catastrofico e irreversibile.
Mechtild Roessler, direttore del centro del patrimonio mondiale dell’UNESCO ha inoltre sottolineato che “Questa è solo la punta dell’iceberg” e vi è la chiara necessità di un maggior monitoraggio dei siti più importanti. “Nessun’altra minaccia, che interessa così tanti siti del patrimonio mondiale, ha tanto potenziale distruttivo”, ha detto Markham. Altri hanno convenuto inoltre, che la valutazione del rapporto sia addirittura sottostimato.
Senza un’azione forte e decisa, molte aree dovranno affrontare costi enormi per proteggere i loro tesori. La difesa del mare a Venezia ad esempio, potrebbe arrivare a costare più di $ 6 miliardi.