Un Convegno su Antropocene. Crisi ecologica e potenzialità trasformative dell’arte il 4 e 5 maggio 2018 a Torino, celebra i dieci anni di apertura del centro d’arte contemporanea Parco Arte Vivente (PAV) con una profonda riflessione corale che parte dalla necessità di ripensare il dibattito attorno alla nozione di Antropocene. Due giornate di simposio insieme alla mostra collettiva The God-Trick, curata da Marco Scotini. Il Convegno, del quale riportiamo quasi integralmente i propositi ed il programma, è diviso in due sessioni, si svolgerà nei locali del PAV Parco Arte Vivente e sarà tradotto in italiano ed inglese. PAV – Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31 –10134 Torino, Italy +39-011-3182235 – info@parcoartevivente.it;www.parcoartevivente.it;
Sessione teorica: le problematiche della crisi ecologica.
Il dibattito si terrà venerdì 4 maggio alle 15:30 e vedrà gli interventi di Serenella Iovino, Serge Latouche, Stefano Mancuso e Luca Mercalli, moderati da Vincenzo Santarcangelo. L’impatto delle attività umane sul sistema terra è stato definito sinteticamente Antropocene in un articolo pubblicato su Nature, scritto nel 2002 dal geochimico Paul Crutzen. Questa definizione è stata sviluppata fino a oggi da numerosi scienziati e filosofi ed è diventata di senso comune per tutti i movimenti ambientalisti.
Oggi, in presenza dei sintomi di un imminente collasso ecologico – dal riscaldamento globale all’acidificazione degli oceani, dall’esaurimento delle risorse naturali all’estinzione della biodiversità – le analisi fondate sul concetto di Antropocene ci rendono consapevoli della potenzialità distruttiva della specie umana, quella di una vera e propria “forza geologica”. E questo, come evidenziato da figure come Jason W. Moore, non per una responsabilità generica ed omnicomprensiva, ma per effetto del modello di sviluppo capitalistico e per la sua globale tecnostruttura finalizzata alla crescita del profitto. Il capitalismo neoliberista infatti, ha applicato al mondo tanto lo sfruttamento della forza lavoro fisica, intellettuale e sociale, quanto l’appropriazione vorace di tutte le risorse naturali. In conclusione le domande che si pongono gli organizzatori sono queste:
- Quanto tempo ci rimane ancora prima che la crisi ecosistemica diventi irreversibile?
- Con quali prassi sociali, politiche e culturali possiamo avviare la profonda trasformazione necessaria a creare una società equa e biocentrica in armonico rapporto con l’ecosistema del pianeta terra?
Sessione artistica: le potenzialità dell’arte nella trasformazione sociale biocentrica. Il dibattito si terrà sabato 5 maggio alle ore 10 e vedrà gli interventi di Gaia Bindi, Nathalie Blanc, Valerie Da Costa, Marco Scotini, Sue Spaid, moderati da Franco Torriani. L’Antropocene rappresenta per noi umani anche un dramma ontologico ed esistenziale che ha colpito la sensibilità di una pluralità di artisti che, con le loro pratiche, intendono prefigurare e finanche innescare un cambiamento che sovverta radicalmente il modo in cui percepiamo la Natura. L’arte può giocare un ruolo fondamentale nella costruzione culturale di nuovi modelli sociali biocentrici, sinergicamente all’attivismo ecologista e alle mobilitazioni politiche in atto in tutto il mondo. Su questo terreno occorre riflettere su tre quesiti essenziali. Il primo riguarda le modalità espressive che possano efficacemente prefigurare una diversa attitudine nel rapporto con gli esseri viventi e con i sistemi naturali del pianeta. Il secondo concerne il ruolo dell’arte e il modo in cui le pratiche artistiche possano contribuire alla divulgazione delle conoscenze scientifiche in merito alla crisi ecologica, nei suoi vari aspetti geofisici, climatici e sociali. In ultimo, è necessario interrogarsi rispetto alle prassi in grado di congiungere gli artisti all’attivismo dell’ecologia politica e alla sperimentazione concreta di nuovi modelli di produzione all’insegna dei beni comuni e della solidarietà biologica.
Il confronto ed il dibattito che si intrecceranno in questo convegno, intendono costituire un arricchimento del terreno teorico sul quale il PAV, nella ricorrenza del suo decimo anno di apertura, intende implementare un’ampia riflessione internazionale sulla questione dell’Antropocene invitando gli artisti a realizzare opere, installazioni site specific ed eventi partecipativi nella seconda metà del 2018. Lo scopo di questa esposizione sarà anche quello di individuare nuove e coinvolgenti metodologie comunicative per stimolare nell’opinione pubblica a tutti i livelli una più decisa presa di coscienza della gravità e dell’urgenza sociale della conversione ecologica.
La sessione plenaria, si terrà sabato 5 maggio alle ore 15 e sarà introdotta da Piero Gilardi e Roberto Marchesini, aperta alla partecipazione degli artisti protagonisti della mostra The God-Trick.
A conclusione del convegno, sabato alle ore 18, si terrà uno speech di Bonnie Ora Sherk. Domenica 6 maggio, dalle ore 12 alle 16, Steve Kurtz – Critical Art Ensemble condurrà il workshop Environmental Dilemmas: Necropolitics and Public, nell’ambito delle Attività Educative e Formative del PAV. Il convegno e la mostra sono realizzati con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino e con la collaborazione della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi e Kabul Magazine.
A conclusione riportiamo anche alcune note sull’ultimo Progetto artistico di Piero Gilardi per il 2018 “Labirintico Antropocene”. Citando le parole dell’autore – “La struttura di questa installazione propone un percorso labirintico, come è labirintica la percezione della crisi ambientale nell’opinione pubblica martellata da molteplici fattori di incertezza esistenziale – dal cambiamento climatico ai flussi migratori, dal terrorismo alle minacce di guerra – e disorientata dalle retoriche manipolatorie dei media main stream. (…) Si tratta di un cosiddetto labirinto multiviario nel quale i visitatori, alla ricerca dell’uscita si troveranno spesso in angoli ciechi, che attraverso delle edicole grafiche gli proporranno alcuni quesiti cruciali per individuare le “vie d’uscita” operative e sociali dal ‘labirinto dell’Antropocene”. Il progetto verrà realizzato al Parco d’Arte Vivente della Città di Torino nel contesto dell’Art Program 2018 dedicato alle tematiche dell’Antropocene, in collaborazione con l’intera Equipe del PAV. Il “Tunnel virtuale” e il video “Antropocene” saranno realizzato nella loro drammaturgia interattiva da Heinrich VOGEL; l’hardware sarà implementato con la collaborazione di MAGOMEC.
L’opera sarà finanziata dalla Fondazione Centro Studi Piero Gilard Torino, 16 marzo 2018 Atelier Gilardi – emali: ateliergilardi@gmail.com