Per un aspirante scrittore, non è automatico inviare il proprio manoscritto a una casa editrice per avere delle speranze di veder pubblicato l’agognato “sogno nel cassetto”. Lo sviluppo di Internet, della tecnologia e la diffusa “fauna” di blogger nel Web sta consentendo un nuovo modo di tentare la fortuna editoriale: il self-publishing. Daily Green è andato a intervistare Barbara Nalin, autrice del fantasy Nella tela del tempo per chiedergli sia del suo libro e sia del perché abbia tentato la strada dell’auto-pubblicazione.
Barbara Nalin, autrice fantasy
Innanzitutto Barbara, benvenuta sulle pagine di Daily Green. Domanda scontatissima che t’avranno già rivolto in molti del tipo “Parlaci di te…” ma colgo l’occasione per chiederti, oltre a presentarti al pubblico del nostro web magazine, come mai la scelta di scrivere un rischiando di “perderti” nel mare di pubblicazioni di questo diffusissimo genere fantasy?
Sì, in effetti questa domanda me l’hanno posta molto volte; però c’è sempre così tanto da dire di una persona che lo spazio non è mai abbastanza. Ecco che allora potrei riassumermi in questo modo:
Data di nascita: 11 dicembre
Città natale: Verona
Colore preferito: Rosso
Film preferito: The Walking dead
Cibo preferito: Pizza
Città preferita: Los Angeles
Libro preferito: Là dove soffia il Mistral
Stagione preferita: Estate
Fiore preferito: Tulipano
Per quanto riguarda l’opzione di scrivere un urban fantasy, a essere sincera, non è stata una scelta compiuta a tavolino. Per amor di cronaca, nel rispondere a questa domanda, andai a vedere la spiegazione di urban fantasy su Wikipedia (giusto per non fare figuracce) e, in effetti, devo ammettere che il mio romanzo è proprio un urban fantasy. È un racconto magico e una storia ambientata nell’epoca contemporanea, nel mondo reale, urbano e i miei protagonisti affrontano straordinarie circostanze. Però, come dicevo, il romanzo non è stato pensato così, avevo un’idea in mente e mi sono limitata a metterla su carta. Non ho mai pensato che avrei potuto perdermi nel mare di pubblicazioni su questo genere, so che magari alcuni potranno dire che non c’è niente di originale nella storia ma questo è quello che c’era dentro di me e che avevo l’urgenza di condividere con gli altri.
Parliamo di Nella tela del tempo. I Cavalieri di Malta, quattro donne e un mistero da scoprire. Ho letto che sei stata a Malta anni fa e che ti è rimasta nel cuore. A tale proposito, ti volevo chiedere dove hai tratto l’ispirazione per scrivere il libro e quanto hai ricavato dalla realtà per costruire la trama e i personaggi?
L’ispirazione per il fantasy è nata proprio dal viaggio studio che avevo fatto a Malta all’età di 18 anni. È stato uno dei mesi più belli e intensi della mia vita, tanto che dopo 25 anni lo ricordo ancora come fosse ieri. Alcuni giorni fa rileggevo alcune pagine del diario che tenevo a quel tempo e che mi ero portata sull’isola. Su quei fogli annotavo ogni cosa e mi è venuta la pelle d’oca per le emozioni che ancora traspaiono da quelle pagine.
Mi chiedi quanto ho ricavato dalla realtà per costruire la trama e i personaggi. Rispondo, parecchio. La fonte d’ispirazione del matriarcato del libro la devo alla famiglia di mia madre, cinque donne, che, come le mie protagoniste non sono state molto fortunate con l’amore; per il mio protagonista maschile, Simon, il merito va al bellissimo professore di 22 anni che ho conosciuto durante il soggiorno a Malta. Ricordo che avevo preso una cotta spaventosa per quegli occhi blu e per quel sorriso enigmatico e un’amica che avevo incontrato a Malta, (si trovava anche lei sull’isola per studio), con la quale, una volta tornate a casa, intrattenevo una fitta corrispondenza, rispose con queste parole a una mia lettera dove le raccontavo del mio nuovo innamorato: “Una persona che ti interessa, la vedi e la descrivi in un modo ancora più bello, o meglio, quando cerchi di spiegare un nuovo incontro, ti entusiasmi a tal punto da far credere agli altri di aver incontrato la persona migliore che ci sia sulla Terra… più o meno come quando avevi conosciuto Simon a Malta.” Perciò non potevo non fare di Simon il mio protagonista maschile!
Hai scelto la via del self-publishing per pubblicare il tuo libro. Prima di intraprendere questa strada, ti eri rivolta a qualche casa editrice specializzata in fantasy oppure avevi già scartato a priori l’idea di uscire con un marchio editoriale?
No, non ho mai cercato una casa editrice per il mio romanzo; mi era bastata l’esperienza che avevo fatto con la mia seconda pubblicazione fantasy I Guerrieri dell’Arcobaleno per farmi desistere. Mi spiego meglio: per quel romanzo ho pubblicato con una casa editrice della mia città, senza tirare fuori un soldo, ma che in termini di promozione non ha fatto assolutamente nulla. Io, al contrario, mi sono data da fare, ho fatto il giro di tutte le librerie, delle biblioteche e delle scuole della mia zona per non aver preso nulla in termini monetari. Perciò mi sono detta che, se almeno dovevo rimboccarmi le maniche, lo avrei fatto per me soltanto!
Lo stesso blogtour Nella tela del tempo, organizzato e curato da Annarita Faggioni, risponde alla logica del self-publishing e della promozione diretta da parte dell’autore. Hai intenzione di aprire un tuo blog personale per realizzare recensioni e scrivere articoli magari sempre sul genere fantasy?
Per il momento no, mentirei se ti dicessi che non ci avevo pensato ma poi mi sono detta che in giro c’è davvero troppo; Non penso di aprire un blog fantasy in quanto vedo molti blog improvvisati che non sanno nemmeno come si scrive e come si fa una recensione. Io sarei una di loro! Mi piace leggere, non lo nego, e riesco anche a capire dove un libro stona; però no, non sarei in grado di fare delle recensioni perché non è il mio lavoro, io scrivo storie e voglio continuare così. Dico perciò che ti devi affidare a qualcuno che lo fa di mestiere, che sa come usare le parole e che quando ti fa delle critiche, le fa in modo costruttivo. Anch’io prima di incontrare Annarita, ho spammato dappertutto, presa dalla frenesia di farmi conoscere e di vendere il libro e un po’ me ne pento ma, alla fina, è stata tutta esperienza importante. Ora che ho incontrato lei, ho capito come vanno fatte le cose, perché Annarita è una persona che sa il fatto suo e sa come operare. L’ho già detto in un’altra intervista, ma veramente rimango basita ogni giorno di più per la sua competenza, soprattutto considerando la sua età. Se penso a me stessa a 23 anni, mi rivedo piccola piccola, molto immatura e piena di insicurezze.
Progetti futuri, sempre sul fantasy?
Molti! Proprio un paio di settimane fa ho ripreso in mano un libro che avevo scritto per un concorso letterario indetto dal Comune di Cerea, della provincia di Verona, dal titolo Il cuore non ha circonferenza ed è quello il mio progetto futuro. Per ora escludo altri fantasy. In effetti devo sempre avere qualcosa da fare, devo sempre sentirmi impegnata, altrimenti mi sento vuota. Non è che con Nella tela del tempo non abbia da fare ma sento che un certo formicolio alle dita, segnale che è arrivato il momento di scrivere un’altra storia!