Il 23 giugno 1969 nasce il Manifesto, una rivista di ricerca politica nata dalla componente più “a sinistra” della linea ufficiale del Partito Comunista Italiano.
Una tiratura di 75.000 copie
Destinata a diventare successivamente un quotidiano la rivista al momento del lancio ha una tiratura di 75.000 copie, è diretta da Lucio Magri e da Rossana Rossanda e viene pubblicato dalle Edizioni Dedalo. Alla redazione del primo numero partecipano Luigi Pintor, Aldo Natoli, Valentino Parlato, Luciana Castellina, Lidia Menapace, Ninetta Zandegiacomi e Michele Rago. La grafica è curata da Giuseppe Trevisani e il prezzo è di 500 lire a copia. Ne verranno vendute 30.000 copie.
Un’idea inizialmente congelata
L’idea di dare vita a una pubblicazione autonoma risale all’estate del 1968, ma era stata congelata in vista del XII congresso del PCI. La rivista sostiene posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito. Dopo aver chiesto inutilmente la sospensione delle pubblicazioni, la Commissione Centrale di Controllo e il Comitato centrale del PCI deliberano la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l’accusa di “frazionismo”. Provvedimenti analoghi verranno adottati nei confronti di Lucio Magri, Valentino Parlato, Luciana Castellina e Massimo Caprara.