Al Palazzo delle Esposizioni, dal 30 maggio al 28 luglio 2019 Roma contemporanea dagli anni Cinquanta ai Duemila, in mostra le storiche rassegne di Titina Maselli, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Carlo Maria Mariani, Jan Vercruysse, fino a Myriam Laplante dei giorni nostri. L’Azienda Speciale Palaexpo, è un ente strumentale della città di Roma che si propone come uno dei più importanti organizzatori di Arte e Cultura in Italia e gestisce il Palazzo delle Esposizioni, il Macro e il Mattatoio per conto di Roma Capitale. Un vero sistema integrato di spazi ed eventi per la cultura, in grado di raggiungere un pubblico numeroso ed attento.
Una speciale apertura della conferenza stampa, tenuta del salone centrale, dal Presidente Cesare Maria Pietroiusti e Daniela Lancioni (che ha curato il progetto) ha introdotto l’originale esposizione promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo. Intento della rassegna è infatti dare voce alla pluralità delle figure e dei luoghi che a Roma, dalla metà del secolo scorso in poi, hanno saputo rinnovare, ogni volta in maniera diversa, la vocazione contemporanea della città. L’iniziativa verrà ripetuta ogni anno al Palazzo delle Esposizioni con approfondimenti su protagonisti e spazi espositivi diversi.
In questa prima edizione vengono riproposte, nelle sale che ruotano intorno alla rotonda, sei mostre di rilievo che si sono tenute a Roma nei singoli decenni tra gli anni Cinquanta e gli anni Duemila: Titina Maselli, Galleria La Tartaruga 1955; Giulio Paolini, Galleria La Salita 1964; Fabro. Concetto spaziale d’après Watteau, 1967-71 / Corona di piombo, 1968-71/ L’Italia d’oro / Alluminio e seta naturale, 1971, rassegna “Informazioni sulla presenza Italiana” a cura di Achille Bonito Oliva, Incontri Internazionali d’Arte 1971; Carlo Maria Mariani. La costellazione del Leone, Galleria Gian Enzo Sperone 1981; Jan Vercruysse. Tombeaux (Stanza), Galleria Pieroni 1990; Myriam Laplante. Elisir, a cura di Lorenzo Benedetti e di Teresa Macrì, Fondazione Volume! e The Gallery Apart 2004.
Le oltre sessanta opere in esposizione, tra dipinti, sculture e installazioni, offrono ai visitatori la possibilità di riscoprire, in una sorta di passeggiata nel tempo, i paesaggi espositivi di una Città nella quale l’arte contemporanea, incide da molti decenni in maniera significativa. Una selezione di fotografie di Sergio Pucci, fotografo che dalla metà degli anni Cinquanta ha documentato le opere d’arte presso gli studi degli artisti o in mostra, lavorando per gli amici (Ettore Colla, Pericle Fazzini, Leoncillo, Bice Lazzari, tra gli altri) o per le gallerie (tra le altre La Salita, Giuliana De Crescenzo, Dell’Oca, Mario Diacono, Primo Piano), arricchisce le narrazioni della rassegna per fornire un importante contributo alla rievocazione storica del periodo in esame.
Il percorso attraverso le mostre inizia con le poderose immagini della città dipinte da Titina Maselli a New York e mostrate da Plinio De Martiis e Ninì Pirandello a La Tartaruga nel 1955. Grazie alla collaborazione della Fondazione Giulio e Anna Paolini e ai prestiti provenienti da importanti collezioni, viene poi riproposta la prima mostra personale di Giulio Paolini – che ebbe luogo nel 1964 in un’altra delle gallerie celebri di Roma, La Salita – riallestita in questa occasione dallo stesso artista.
Di Luciano Fabro, grazie al supporto dell’Archivio Luciano e Carla Fabro, è stato raccolto l’impressionante insieme di opere con il quale l’artista rispose nel 1971 all’invito di Achille Bonito Oliva ad esporre prima alla 7a Biennale di Parigi e poi nella appena nata associazione Incontri Internazionali d’Arte. Con il grande quadro di Carlo Maria Mariani, oggi conservato a La Galleria Nazionale di Roma ed in origine esposto da Gian Enzo Sperone nel 1981, siamo alla presenza di un nuovo modo di intendere la pittura e la storia, invitati a condividere l’elogio degli artisti, dei critici e dei galleristi, allora protagonisti della scena romana, ritratti nel dipinto. Una sensibilità del tutto diversa è invece quella che domina lo spazio dedicato a Jan Vercruysse e ai suoi Tombeaux, severi simulacri di memorie segrete, esposti nella Galleria Pieroni nel 1990 e oggi ripresentati con la collaborazione della Fondazione intitolata all’artista scomparso. La mostra di Myriam Laplante, “Elisir” del 2004, curata da Lorenzo Benedetti e da Teresa Macrì, promossa dalla The Gallery Apart e dalla Fondazione Volume! e da quest’ultima ospitata, conclude il percorso con un’immersione nell’immaginazione paradossale ma simbolicamente rappresentativa della condizione attuale dell’arte e della società, tra nuove incertezze esistenziali e realtà virtuali, che delineano atmosfere magiche fortemente regressive.
Il progetto Mostre in mostra si inserisce nel dibattito corrente sulla possibilità di storicizzare l’arte contemporanea scegliendo di assumere come principale punto di osservazione il momento espositivo e così dare valore alle circostanze nelle quali l’opera diventa cosa pubblica e condivisa.
La ricostruzione delle sei mostre è stata condotta con gli strumenti della filologia (documenti, testimonianze, repertori fotografici e altre memorie) però nessuna delle attuali proposte è perfettamente sovrapponibile alla mostra di origine per motivi diversi: la mancanza di documenti che permettano di identificare con esattezza cosa fosse esposto, lavori distrutti o irreperibili, problemi conservativi, costi, ma anche a causa delle metamorfosi che alcune opere hanno subito nel tempo, talvolta per via della loro “musealizzazione”, spesso per volere dei loro stessi autori. Slittamenti, aggiunte, assenze, metamorfosi, ogni scelta è motivata nel testo di sala, dove abbiamo cercato di evidenziare nodi, assetti pratici e teorici che attengono alle opere o agli autori o alla ricostruzione storica, con l’auspicio di aprire un confronto su questi temi al quale tutti sono invitati a partecipare.
Si segnala anche la giornata di studi Field Seminar – Rimostrare – Re-Exhibiting il 19 giugno, dalle 12.00 alle 19.00, sempre al Palazzo delle Esposizioni.
Organizzazione scientifica: Maria Bremer (Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte) e Daniela Lancioni (Azienda Speciale Palaexpo)
In occasione della prima edizione della serie “MOSTRE IN MOSTRA – Roma contemporanea dagli anni Cinquanta ai Duemila, il Palazzo delle Esposizioni ospita una giornata di studi ideata e organizzata in collaborazione con la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte e dedicata all’attuale tendenza della ricostruzione di mostre d’arte. In quanto istanze di selezione e pubblicazione, le mostre partecipano a processi di valorizzazione, canonizzazione e storicizzazione. Da un lato, ricostruire il momento espositivo permette dunque di far luce sull’arbitrarietà, spesso implicita, che fonda la prassi espositiva. D’altra parte, il crescente interesse per la ricostruzione di mostre sembra essere ulteriormente motivato da una recente trasformazione del loro status. Piuttosto che semplici contenitori o contesti, le mostre sono sempre più intese come opere a sé stanti, che chiedono di essere studiate nella loro complessa interezza.
Nell’intento di convocare una conversazione interdisciplinare riuniamo esperti provenienti dai campi della pratica curatoriale e della storia delle mostre.
Tra le molteplici motivazioni alla base dell’attuale fortuna delle ricostruzioni espositive, si analizza in primis la loro relazione con la storiografia. Data l’intima relazione delle mostre con la temporalità storica, la loro ricostruzione contiene infatti un potenziale interpretativo. Dopo aver affrontato queste e altre questioni da diverse prospettive, una tavola rotonda permetterà di discuterne i risultati. Interverranno: Cristina Baldacci (Università Ca’ Foscari Venezia), Gabriella Giannachi (Exeter University), Johan Holten (Staatliche Kunsthalle Baden-Baden), Laura Iamurri (Università RomaTre), Lucio Turchetta (Accademia Belle Arti di Napoli), Claudio Zambianchi (Sapienza Università di Roma).
MOSTRE IN MOSTRA: Ricostruzione di sei mostre che si sono tenute a Roma dagli anni Cinquanta agli anni Duemila, a cura di Daniela Lancioni, con Omaggio al fotografo Sergio Pucci. Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma, dal 30 maggio al 28 luglio 2019.
Orari: Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. Informazioni e prenotazioni: Singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500; https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/mostre-in-mostra-1