Home C'era una volta Michel Donato, il senso dell’accompagnamento raffinato ed elegante

Michel Donato, il senso dell’accompagnamento raffinato ed elegante

SHARE

Il 25 agosto 1942 a Montreal, in Canada, nasce il contrabbassista Michel Donato, uno strumentista dall’ottima intonazione.

Autodidatta ma non del tutto

Suo padre, Roland, suona il sax tenore, mentre lo zio Maurice è buon pianista. Michel è per lo più autodidatta, ma frequenta il conservatorio di Montreal dal 1960 al 1963 pur non rinunciando all’attività dal vivo. Dal 1962 al 1969, infatti, suona con Pierre Leduc. Collabora con alcuni dei migliori solisti canadesi, quali Mick Ayoub, Ron Proby, Art Roberts, Sonny Greenwich, Brian Barley, e accompagna artisti come Carmen McRae, Charles Aznavour e Michel Legrand. Nel 1964 entra a far parte anche della Montreal Symphony Orchestra.

Tra concerti, Tv e jingles

Nel 1970 Donato si trasferisce a Toronto, dove collabora con Lenny Breau, Moe Kauffman, Bernie Senensky, Don Thompson, Benny Carter, Sonny Rollins, Clark Terry, i Double Six de Paris, Art Farmer, Milt Jackson e Dave McKenna. Suona anche con la CBC Chamber Orchestra e dal 1972 al 1974, per diciotto mesi, insieme a Louis Hayes, è al fianco di Oscar Peterson, con cui compie una tournée in tutto il mondo. Nel 1974 collabora con la big band dl Louie Bellson. In seguito incide con il sassofonista Gerry Niewood e diviene molto attivo negli studi radiotelevisivi, collaborando alla parte musicale di molti jingles pubblicitari. È uno strumentista molto dotato, dall’ottima intonazione e dal senso dell’accompagnamento assai raffinato ed elegante.

 

Previous articleManuel Villaroel, il pianista del free jazz latinoamericano
Next articleBuster Smith, il maestro di Bird
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".