Home C'era una volta Mary Ford sposa Les Paul

Mary Ford sposa Les Paul

SHARE

Il 29 dicembre 1949 la cantante Colleen Summers, divenuta famosa con il nome d’arte di Mary Ford sposa il chitarrista Les Paul.

L’incontro con Les Paul

Nata il 7 luglio 1924 a Pasadena, in California, nel 1943 con Vivian Earles e June Widener forma le Sunshine Girls, un trio che presta i suoi vocalizzi a Jimmy Wakely. Nel 1945 Eddie Dean la presenta al chitarrista Les Paul che la vuole all’interno del suo gruppo e poi la sposa. Si dice sia proprio il chitarrista a scegliere per lei il nome d’arte di Mary Ford. Il duo funziona grazie anche alla impostazione della voce di Mary Ford, molto pulita e notevolmente agile, spesso in unisono con la linea solistica del marito. Insieme ottengono un successo straordinario con vertici di vendite discografiche inusitate per quei tempi. Dal matrimonio con Les Paul nascono tre figli, il primo dei quali però muore a soli quattro giorni dalla nascita. A supportare il loro successo c’è anche il programma radiofonico “Les Paul and Mary Ford at Home” trasmesso ogni venerdì sera.

La scelta solistica

Nel 1951 il duo ha più dischi nella top ten dell’anno di quanti ne abbiano Bing Crosby, Frank Sinatra e The Andrews Sisters messi insieme. Si calcola che in quell’anno abbiano venduto più di sei milioni di dischi. Con l’avvento del rock and roll il loro successo sfuma progressivamente e alla fine anche il loro sodalizio si scioglie. Dopo la separazione Mary Ford pubblica nel mese di novembre del 1963 il suo primo singolo da solista, Dominique. Nel frattempo però è sempre più dipendente dall’alcol. Proprio le complicazioni derivate dell’abuso di alcol la portano alla morte. Il 30 settembre 1977, dopo otto settimane di coma diabetico, muore ad Arcadia, in California, all’età di 53 anni.

 

Previous articleReginald Foresythe l’innovatore
Next articleWolfgang Dauner, sperimentatore di successo
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".