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"L'enigma della mano sinistra", il mancinismo nella storia nell'analisi di Rik Smits

Cosa associa le famose attrici di Hollywood Angelina Jolie e Nicole Kidman? Cosa unisce il repubblicano Ronald Reagan e il democratico Bill Clinton? Cosa avvicina il chitarrista dei Nirvana Kurt Cobain e il leader dei Led Zeppelin Robert Plant? E infine, cosa accomuna il creatore dei Simpson Matt Groening e il noto conduttore televisivo David Letterman? Molto semplice, tutti questi personaggi utilizzano, come arto prevalente, la “mano del diavolo”, sono mancini! Il saggio dello scrittore e linguista olandese Rik Smits L’enigma della mano sinistra. Storia del mancinismo (Odoya, 2013) fa piazza pulita di tutti i pregiudizi, superstizioni e false convinzioni sull’utilizzo della mano sinistra. Lo scopo principale di questo corposo libro è quello di documentare come il dieci per cento degli abitanti della Terra non sia affatto colpito da nessuna strana sindrome o deviazione da raddrizzare. Semplicemente, come scrive Smits (mancino egli stesso), “le vere ragioni che sottostanno ai tentativi di correggere i mancini c’entrano poco con le preoccupazioni circa il loro successo nell’apprendimento e molto con il conformismo e un malriposto desiderio di ordine. Un mancino turba l’immagine della classe ideale e uniforme, fatta di bambini mansueti e beneducati, perciò viene obbligato a omologarsi […] più il sistema educativo è autoritario, più forte è la tendenza a negare il fenomeno. Più si è spinti a conformarsi, più dura è la vita dei mancini”.

Rik Smits spiega le difficoltà dei mancini nella storia dell’umanità

Il mancinismo nelle varie culture

Pur essendo sempre stati considerati anomali e da correggere nel loro “difetto”, i mancini non sono mai stati perseguitati come minoranza a differenza degli ebrei, degli armeni o degli omosessuali per i quali, al contrario, è sempre valso un “noi” contro “loro”. E questo perché i costi in termini umani sarebbero stati altissimi in quanto, in ogni famiglia, vi sarebbero state delle “perdite” sicure.

Il leader dei Nirvana Kurt Cobain

A ogni modo la “destra” è sempre stata ritenuta come il verso corretto da seguire nelle varie culture in quanto, come sottolinea Smits, “ciò che conta è l’illusione d’aver compreso il mondo, e quindi di poterlo dominare, non tanto l’idea di averne una descrizione convincente […] Eppure, attraverso i secoli, questi sistemi simbolici hanno indubbiamente condizionato il nostro modo di vedere il mondo, e continuano a farlo ancor oggi. Essi stanno alla base di norme tradizionali e profondamente radicate. Tutto ciò ha posto grosse difficoltà alle donne, ma anche ai mancini, seppure in misura minore”. Nei paesi musulmani, ad esempio, il lavarsi e il mangiare sono considerate azioni da effettuarsi esclusivamente con la mano destra; la mano sinistra, ritenuta impura, viene invece riservata alla pulizia delle parti intime. Ma, continua sempre l’autore olandese, “la cultura araba non è la sola ad avere un tabù contro il lato sinistro e il mancinismo. Il Giappone, che pure non brilla per flessibilità sociale e tolleranza, è forse l’esempio più eclatante. Lì il mancinismo era del tutto inaccettabile, e ancor oggi lo è sotto vari aspetti. Nei tempi passati, pare che le donne mancine nascondessero la loro ‘deformità’ ai mariti, perché il mancinismo poteva essere motivo di ripudio”. Né va meglio ai “sinistri” nella cultura Occidentale in quanto “nel mondo giudaico-cristiano, [il mancinismo] ha anche un collegamento diretto con la distinzione tra bene e male, poiché è qui che incontriamo l’inverso di Dio: il Diavolo. Dio somiglia all’uomo, perciò è naturalmente destro come la maggior parte di noi; il Diavolo, invece, è mancino, e rappresenta un’inversione anche nel modo in cui pretende di essere baciato, non sulle guance o sulla bocca, ma sulle natiche e sull’ano”.

Tabù e pregiudizi sui mancini

Un possibile elenco di mancini illustri potrebbe rivelarsi sorprendentemente lungo. Non dimentichiamo che la carica di Presidente degli Stati Uniti sembra essere un club quasi esclusivo di mancini (ben cinque degli ultimi sette sono “sinistri”) e personaggi come Giulio Cesare, Napoleone Bonaparte e Gandhi, solo per rimanere in ambito storico e politico, erano tutti mancini. Tuttavia, nel corso dei secoli, la preclusione verso l’altra metà del corpo è stata assai dura da contrastare. Sul finire dell’800, il celebre studioso Cesare Lombroso ipotizzava che un mancino potesse denotare una personalità criminale maggiore rispetto agli altri individui mentre, alcuni decenni più tardi, lo psicanalista americano Abram Blau considerava il mancinismo alla stessa stregua di un vero e proprio difetto ereditario ritenendolo un’aberrazione dovuta a una negazione del proprio patrimonio genetico.

Sulla scia di questi “studi” sono fiorite diverse ricerche volte a ricercare le origini del mancinismo in precisi fattori genetici. Ma anche qui le speranze di trovare le cause del “fenomeno” sono andate deluse in quanto non c’è assolutamente una perfetta correlazione ereditaria: “Ci sono un paio di cose che sappiamo per certo. Possiamo stare sicuri, ad esempio, che la preferenza manuale sia in parte una questione ereditaria e che, di base, la sua probabilità di manifestazione rimanga invariata, attorno al dieci percento. Sappiamo anche che, se un genitore è mancino, la probabilità che anche il figlio sia mancino raddoppia”. Ma, per quanto riguarda la genetica, qui ci fermiamo. Quello che è certo è che sin da piccoli, i mancini sono obbligati e differire dal resto del mondo e questo, in generale, non aiuta a mitigare il loro carattere. Non esiste per i destri, ad esempio, una sorta di Scala Ford (dall’ex presidente Usa, mancino anche lui) ideata per dimostrare la goffaggine dei mancini in relazione ai movimenti del proprio corpo. A ogni modo, quello che sembrerebbe essere un motivo di repressione per un mancino (l’utilizzo forzoso della mano destra), in realtà risulta essere un vantaggio in quanto “nel tempo che un mancino ci mette a scoprire che esiste un oggetto adatto a lui, ha già inventato una strategia per utilizzare al meglio un oggetto per destri. Soprattutto, forse, chiunque si sia abituato a usare un oggetto speciale per mancini non sarà più in grado di maneggiare un altro per destri con la stessa abilità, per esempio, se prestato dal proprio capo. Quindi, il vantaggio di possedere tali oggetti è relativo per il mancino, fatta eccezione per le cose utilizzate da una sola persona in un solo luogo. In generale, un mancino preferirà arrangiarsi con la versione per destri, anche se non è l’ideale”.

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