Il 26 ottobre 1911 nasce a New Orleans, nella Louisiana, Mahalia Jackson la cantante che ha modernizzato i gospels facendoli conoscere in tutto il mondo.
La musica rituale afro-americana
Considerata la più grande interprete di spiritual, gospel e canti sacri di tutti i tempi, Mahalia Jackson contribuisce in modo determinante alla divulgazione della musica rituale afro-americana rimanendo sempre fedele a se stessa. La sua voce può svariare lungo l’intera gamma delle tonalità, dal tragico registro basso fino allo squillante e luminoso trillo dello stile shout. Nata a Water Street, uno dei quartieri più poveri di New Orleans in una famiglia impossibilitata a mantenerla che l’affida a una zia molto religiosa e assidua frequentatrice della chiesa della città. Qui impara a cantare spiritual, gospel e canti sacri cui resta fedele per sempre anche quando da parte di tanti musicisti di jazz, Earl Hines e Duke Ellington in particolare, le viene offerta la possibilità di passare ,alla musica profana. Accetta soltanto l’invito di Duke Ellington per eseguire, in una memorabile session, l’intermezzo blues nella Black Brown and Beige, ma oltre non va mai. Il processo migratorio dei neri dal sud verso le grandi metropoli del nord la porta a Chicago. Qui la giovane Mahalia fa un incontro determinante per l’impostazione vocale del suo canto, quello con Bessie Smith, malgrado la differenza fra i temi cantati da Bessie, il blues profano, e quelli di Mahalia.
Senza tradire la scelta originale
A Chicago la cantante forma con Wilbur e Robert Johnson il gruppo dei Johnson Gospels Singers, con i quali inizia a girare gli Stati Uniti esibendosi prevalentemente nelle chiese. L’incontro con Thomas Dorsey, celebre autore di canti sacri, dà un ulteriore impulso alla sua carriera e le apre le porte della Carnegie Hall. anche in quella occasione resta coerente con se stessa. Canta spirituals e gospels e ottenne un successo tale da costringere i responsabili del teatro a ripetere il rituale ogni anno, in una serie di memorabili concerti. Iniziano per Mahalia anche le tournée europee, in Francia, in Germania, in Italia, dove viene ricevuta, a Roma, dal Papa, prima di un pellegrinaggio a Gerusalemme. Dotata di una voce nella più pura tradizione delle grandi interpreti di colore, i suoi gospel, sostenuti anche da una base ritmica incalzante, risultano al tempo stesso imponenti e trascinanti. Muore a Chicago, nell’Illinois, il 27 gennaio 1972.