Home Green Economy A Magliano Sabina, un ostello sostenibile

A Magliano Sabina, un ostello sostenibile

SHARE
ostello valle sabina

L’Ostello di Magliano Sabina nasce nel complesso architettonico dell’ex-convento di Santa Maria delle Grazie, un edificio ottocentesco, circondato dal verde del parco urbano e immerso nel centro storico. Innovazione, eco-sostenibilità, iniziative culturali e intrattenimento sono gli obiettivi del progetto che non sarà solo un punto di riferimento per viaggiatori di tutto il mondo ma coinvolgerà anche la comunità locale.

Apre l’Ostello di Magliano Sabina, innovazione e valorizzazione del territorio

Il Comune di Magliano Sabina è un esempio incoraggiante nella rivalutazione di un territorio incredibilmente strategico che si estende sulla Valle del Tevere. Situato al confine tra le regioni Lazio ed Umbria, il piccolo centro è da sempre definito “la porta d’ingresso della Sabina”: importanti città d’arte come Roma, Firenze, Perugia, Rieti, Assisi, Todi e Spoleto si raggiungono in poco tempo. Magliano oltre la singolare localizzazione geografica è noto anche per la sua pregiata produzione di olio extra vergine d’oliva, vino DOC e gastronomia.

È in questo contesto che si sta concretizzando un grande progetto, la nascita di un ostello molto particolare che vede impegnata l’Azienda Municipalizzata Sabina in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale.

Il Sindaco Alfredo Graziani illustra le caratteristiche dell’ostello

Ostello Magliano Sabina (3) (1)

“È un progetto inserito nel Seap, il piano d’azione europeo del Patto dei Sindaci di cui Magliano è l’unico paese della provincia a farne parte. Un Ostello Sostenibile dove l’energia consumata è quella prodotta dal sole, l’arredo è tutto da riciclo, la mobilità per gli ospiti sarà assicurata da bici elettriche. Chiunque si recherà da noi con un mezzo elettrico verrà ospitato gratis. L’apertura di questo ostello eco-sostenibile, che sarà dotato di strumenti per la mobilità elettrica come bike sharing con 4 bici e stazione munita di colonnina di ricarica per auto elettrica, é il primo passo per ragionare insieme ai 26 comuni aderenti al GAL dove ho fatto la proposta di mettere a sistema una mobilità sostenibile territoriale

Un’oasi nel verde delle dolci curve della Valle del Tevere, offre a portata di mano tutto il necessario per trascorrere una permanenza unica e in totale tranquillità. Bar, ristoranti, supermercati, farmacie sono facilmente raggiungibili a piedi in pochi minuti. All’interno dello stesso complesso è possibile visitare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1800 sui resti di un’antica rocca medievale. La Basilica è da sempre uno dei principali edifici storici degni di nota segnalati dalle principali guide turistiche della zona Sabina.

Ostello Magliano Sabina (2)

L’Ostello di Magliano Sabina si caratterizza per il suo design unico: le diverse aree dell’Ostello, sono caratterizzate da differenti colori, ognuno ispirato all’ambiente naturale della Sabina che ospita la struttura. Il verde richiama la morbidezza della Valle del Tevere e l’eleganza dei suoi alberi di ulivo, il giallo è il colore del grano della generosa terra Sabina, l’azzurro cristallino evoca la purezza dell’acqua e il rosso le profondità tonali del vino.

Il ricercato arredamento delle stanze abbina in un armonioso connubio elementi moderni a oggetti della tradizione. Le spaziosissime aree comuni, giardino, terrazza e bar, sono gli ambienti ideali per sorseggiare un drink, ascoltare musica e incontrare persone da tutto il mondo. I tour e le escursioni organizzate dalle guide turistiche locali, permettono di esplorare ed apprezzare il territorio Sabino a 360 gradi.

Le differenti proposte, l’ottimale organizzazione dei percorsi di Trekking e le escursioni in Mountain Bike sposano le esigenze dei viaggiatori che prediligono i contesti naturali. I tour si differenziano per soddisfare le esigenze degli amanti del relax, ma anche di chi non vuole trascurare il lato avventuroso del viaggio e lo spirito sportivo delle passeggiate nella natura.

L’Ostello è pensato e strutturato per creare una sinergia di intrattenimento, creatività e conoscenza fra persone provenienti da ogni parte del mondo. Saranno promossi eventi musicali di artisti locali e internazionali, poeti, registi, lo scambio di idee innovative e attività di formazione affinché il calendario delle iniziative organizzate all’interno della struttura risulti sempre fitto di eventi che coinvolgeranno anche la comunità locale.

L’Ostello di Magliano Sabina mira ad offrire non una semplice permanenza ma una vera e propria esperienza culturale attraverso la partecipazione ad attività ricreative organizzate in collaborazione con la comunità locale.

In occasione dell’apertura, il 23 marzo sarà coinvolta l’artista tedesca Susanne Neumann con un’installazione nel cortile della struttura e l’inaugurazione di una sua mostra. L’installazione dal titolo “Lo chef arrabbiato”, con particolare accento comico, prevederà una sorprendente cascata di utensili da cucina da una finestra dell’ostello. Sarà di buon augurio per la per la nuova scuola dei cuochi, che si sta progettando fra le diverse attività dell’ostello. Da una serie di oggetti riciclati nascerà un’opera d’arte che rappresenta l’aspetto eco-sostenibile che l’ostello si prefigge di assumere. L’installazione resterà fruibile al pubblico per diverse settimane.

Ostello Magliano Sabina (6)La mostra “Wanderlust” è incentrata sul tema dell’autostrada, i cui quadri rappresentano un tratto tipico di quella svizzera. Ma l’iniziativa è in vista di un ben più ampio progetto che in futuro prevede la realizzazione di una serie di quadri per l’ostello affiancati da una nota critica, che spieghi il concetto di autostrada visto da un punto di vista artistico.

 

L’artista Susanne Neuman, nata nel 1975 a Waldsassen  in Baviera, ha un passato di studiosa presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e successivamente di gallerista a Berlino. Attualmente vive e lavora a Vienna. Si interessa di video, progetti fotografici interattivi, archiviazione tra scienza e fiction, pittura, autostrade, archivi fotografici, viaggio come concetto, souvenir, antropologia, “mapping”.