Home C'era una volta Louis Bacon, una tromba per Armstrong

Louis Bacon, una tromba per Armstrong

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L’8 dicembre 1967 muore a New York il trombettista Louis Bacon, una delle trombe delle orchestre di Louis Armstrong.

Il debutto discografico con Bessie Smith

Nato a New York il 1° novembre 1904 Bacon inizia la sua carriera musicale ad Harlem all’inizio degli anni Trenta. Il suo debutto discografico risale al marzo del 1930, quando registra a New York per la Columbia, sotto la leadership di Bessie Smith, New Orleans Hop Scop Blues e Keep It To Yourself con un quartetto comprendente Clarence Williams, Charlie Green e Garvin Bushell. Nel primo brano, Bacon è autore di un pregevole intervento di matrice tipicamente armstronghiana. È invece dubbia la sua partecipazione alla seduta registrata dalla Smith, sempre per la Columbia, l’11 giugno del 1931. Louis Bacon viene quindi scritturato dall’orchestra di Chick Webb, una delle formazioni orchestrali più popolari in quel periodo ad Harlem, con la quale registra nel marzo del 1931.

Il sodalizio con Armstrong

Lasciato Webb, insieme a Benny Carter entra a far parte nell’estate del 1932 della nuova orchestra del noto sassofonista-arrangiatore, partecipando alla prima seduta di incisione a fianco di illustri musicisti, quali Frank Newton, Wayman Carver, Dicky Wells, Chu Berry, Teddy Wilson e Sidney Catlett. Tra il settembre del 1933 e l’inizio del 1934 è a Chicago nell’orchestra di Duke Ellington, con la quale si esibisce anche in veste di vocalista in Rude Interlude e Dear Old Southland. Viene quindi scritturato dall’orchestra di Louis Armstrong, con la quale nel periodo compreso tra il 1933 e il 1938 registra un gran numero di dischi, nei quali peraltro non prende assoli. Nel marzo del 1939, alla vigilia della sua partenza per l’Europa, suona di nuovo con Ellington in un ottetto diretto da Rex Stewart. In Europa Bacon si trattiene circa due anni e suona anche con l’orchestra di Willie Lewis. Tornato in patria nel 1942 accetta una scrittura nell’orchestra di Cootie Williams prima di ritirarsi definitivamente dalla professione. .

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".