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Lo zucchero, una sostanza tossica?

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Lo zucchero è un veleno, dannoso come alcool e sigarette? Il New York Times pubblica un lungo articolo del giornalista scientifico Gary Taubes sui possibili effetti negativi di zucchero e affini, che, se non giunge a conclusioni definitive e sottolinea che occorrono ulteriori ricerche, arriva comunque diritto al nostro stomaco, mettendoci in guardia sugli effetti nocivi dello zucchero per la nostra salute: lo zucchero, con tutte le sue varianti, è una “tossina”, un “veleno” ed una sostanza “malefica”, causa del diabete, dell’obesità e di una serie di malattie metaboliche e cardiovascolari.

Lo zucchero e i dolcificanti

L’interesse per l’argomento negli Stati Uniti è molto alto. Due anni fa il celebre esperto in neuroendocrinologia americano Robert Lustig tenne una conferenza intitolata “Lo Zucchero: l’Amara Verità“. Postata su YouTube, è stata finora letta da 800 mila persone e altre 50 mila la leggono ancora ogni mese.

Nella conferenza Lustig definisce lo zucchero una “tossina”, un “veleno” ed una sostanza “malefica”. Ma lo scienziato non si riferisce solo allo zucchero propriamente detto, il saccarosio, quello che si aggiunge ad una tazza di caffè, ma anche allo sciroppo di granturco ad alto contenuto di fruttosio, che è diventato quello che Lustig definisce “l’additivo più demonizzato”. Tornando allo zucchero, Lustig non si preoccupa solo delle sue calorie, ma afferma che è “un vero e proprio veleno”.

Se Lustig ha ragione, scrive Taubes, allora il nostro eccessivo consumo di zucchero è la principale ragione per cui negli ultimi 30 anni è drammaticamente aumentato il numero degli americani obesi e diabetici. Non solo, Lustig considera lo zucchero anche la possibile causa dietetica di molte altre malattie determinate dallo stile di vita occidentale: malattie cardiache, ipertensione e molte forme di cancro. A giudizio di Lustig, lo zucchero dovrebbe essere considerato, alla stregua di sigarette e alcol, ovvero come qualcosa che ci sta uccidendo. Rileva in proposito Taubes che le sue ricerche lo hanno portato alle stesse conclusioni di Lustig.

Lo sciroppo di granturco

Nei primi anni ottanta lo sciroppo di granturco col suo alto contenuto di fruttosio sostituì lo zucchero perchè questo aveva una pessima reputazione. Lo sciroppo di granturco fu presentato dall’ industria alimentare come una salutare alternativa, tra l’altro meno costosa, e i consumatori cominciarono ad utilizzarlo copiosamente. Adesso, ironicamente, la situazione si è rovesciata, e lo zucchero raffinato ha ripreso il suo posto nell’alimentazione scalzando lo sciroppo di granturco, ora considerato dannoso.

Ma i due dolcificanti, scrive Taubes, producono gli stessi effetti biologici. In una conferenza svolta lo scorso dicembre, Lustig ha ribadito che “tra lo sciroppo di granturco e lo zucchero non c’è differenza, fanno entrambi male, sono entrambi velenosi”. L’ultima volta che un’agenzia federale ha preso in esame la questione dello zucchero e di quello che fa alla salute è stata nel 2005 in un rapporto dell’Institute of Medicine, una branca delle National Academies. Il rapporto riconobbe l’esistenza di ampie prove secondo cui lo zucchero potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete, ed anche aumentare il colesterolo LDL, ovvero quello “cattivo”, ma senza considerare le conclusioni definitive e senza poter stabilire quanto consumo di zucchero va considerato eccessivo.

Le ultime ricerche negli Stati Uniti

In un altro rapporto pubblicato lo scorso autunno l’Institute of Medicine ha ribadito che “non vi è accordo in campo scientifico riguardo alla quantità di zucchero che può essere consumata in una dieta salubre”. Queste incerte conclusioni, scrive Taubes, hanno prodotto un aumento del consumo dello zucchero, che nel 2000, secondo i dati del ministro dell’Agricoltura, era salito a circa 41 kg pro-capite l’anno. Che questo aumento coincida con l’attuale epidemia di obesità e diabete è una ragione per cui si è tentati di incolpare del problema lo zucchero-saccarosio e lo sciroppo di granturco-fruttosio.

Nel 1980, circa un americano su sette era obeso e sei milioni diabetici. All’inizio degli anni 2000, quando il consumo di zucchero era salito al massimo, era obeso un americano su tre ed i diabetici erano 14 milioni. Questa correlazione tra il consumo di zucchero e la diffusione del diabete, osserva Taubes, è quella che gli avvocati chiamano una prova indiziaria. Ma è più valida di quanto non potrebbe essere perchè l’ultima volta in cui il consumo di zucchero è salito fortemente negli Stati Uniti, è salita anche la diffusione del diabete.

D’altra parte, le ricerche sull’argomento concludono invariabilmente che occorrono maggiori studi per stabilire quali dosi di zucchero e sciroppo di granturco diventano quelle che Lustig definisce tossiche. In ogni caso ed allo stato degli studi a breve termine fin qui realizzati, scrive Taubes, si può affermare che l’alto consumo di fruttosio contenuto nelle bibite, nei succhi di frutta dolcificati e nei prodotti di pasticceria può aumentare il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.

Così, replicando a Lustig, è certamente possibile affermare che lo zucchero fa male, scrive Taubes, aggiungendo però che non si potrà esserne totalmente sicuri fino a quando non saranno stati compiuti studi a lungo termine.

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