Il 23 dicembre 1971, dopo una lunga degenza all’ospedale di Trieste, muore a soli quarantotto anni Livio Lorenzon, uno dei “cattivi” più amati dal pubblico nel periodo d’oro del cinema di genere italiano.
Gli inizi come Elio Ardan
Nato a Trieste il 6 maggio 1923 prima di lavorare nello spettacolo si adatta a fare un po’ di tutto. Lavora al rimboschimento del Carso, fa lo scaricatore di porto e accetta vari lavoretti fino a quando viene assunto a Radio Trieste dove diventa popolarissimo per una serie di macchiette. I primi passi nel mondo del cinema li muove recitando con lo pseudonimo di Elio Ardan in “Ombre su Trieste”.
I buoni sentimenti mi fanno schifo
Nel 1959 è il sergente Battiferri in “La grande guerra” di Mario Monicelli, ma la sua grande popolarità è legata alle pellicole di genere dove il suo cranio lucido e pelato e il ghigno satanico ne fanno il cattivo per eccellenza. Famosissima è la sua frase «I buoni sentimenti mi hanno sempre fatto schifo» pronunciata vestendo i panni del perfido pretoriano Mansurio in “Ercole contro Roma”. Dai “peplum” passa ai film d’avventura (è Portos in “Zorro e i Tre Moschettieri”) e anche al western all’italiana, un genere nel quale lo stesso Sergio Leone si avvale delle sue qualità affidandogli la parte di Baker in “Il buono, il brutto, il cattivo” del 1966.