Home C'era una volta Little Johnny Jones, un pianista dalla vigorosa mano sinistra

Little Johnny Jones, un pianista dalla vigorosa mano sinistra

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Il 19 novembre 1964 a Chicago, nell’Illinois, muore a quarant’anni il pianista e cantante Little Johnny Jones. Nato a Jackson nel Mississippi, il 1° novembre 1924 in una famiglia di musicisti muove ancor piccolo i primi passi nella musica.

Gli inizi all’armonica

Il suo primo strumento è l’armonica a bocca, ma alla fine degli anni Trenta l’incontro con Otis Spann lo stimola a dedicarsi allo studio del pianoforte. Definito dalla critica come un «…pianista dalla vigorosa mano sinistra e dallo stile ricco di contrasti…» Jones debutta professionalmente intorno al 1943 e un anno più tardi si trasferisce a Chicago dove continua a studiare piano pur suonando come armonicista nel complesso di Eddie Boyd. Nel 1947 inizia a collaborare con Tampa Red con il quale rimane fino al 1951. Suona poi per qualche tempo con L. C. McKinley e nel 1952 entra a far parte del gruppo di Elmore Jones dove resta fino fino al 1960.

Suona fino all’ultimo

In quel periodo lavora in concerti e in session discografiche con Muddy Waters, Jimmy Rogers, Dusty Brown, Homer Harris, Jyl Johnson, Magic Sam, Big Maceo, Tampa Red, Big Joe Turner, Albert King e J.B. Hutto. Nel 1961 dà vita a un proprio gruppo e nel 1963 suona con Billy Boy Arnold, continuando parallelamente la propria attività in studio di incisione. Lavora fino all’ultimo giorno quando, poco dopo il compimento del quarantesimo anno, un tumore ai polmoni se lo porta via per sempre.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".