Home C'era una volta Lino Murolo, dal canto al cinema e alla TV

Lino Murolo, dal canto al cinema e alla TV

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Il 18 marzo 1923 nasce a Napoli il cantante e attore Lino Murolo o, come recita il certificato anagrafico, Pasquale Murolo.

Il debutto con Petralia

Dopo aver partecipato a un concorso indetto dall’EIAR nel 1941 debutta alla radio all’inizio degli anni Quaranta con l’orchestra di Tito Petralia. Successivamente canta anche con le orchestre di Cinico Angelini, Carlo Zeme e Cesare Gallino. Lo scoppio della seconda guerra mondiale interrompe la sua carriera appena iniziata.

Dalla canzone alla recitazione

Chiamato alle armi, nel 1943 parte per il fronte e viene fatto prigioniero in Algeria. Nel dopoguerra torna in Italia e riprende a cantare a Radio Napoli con varie orchestre, tra cui quelle di Luigi Vinci, Nello Segurini e Giuseppe Anepeta. All’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce a Milano e nel 1960 chiude con la canzone per continuare come attore cinematografico e televisivo.

 

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".