Il 24 aprile 1885 nasce ad Atlanta, in Georgia, Lillian Brown destinata a diventare famosa come cantante e ballerina con il nome d’arte di Lillyn Brown

La prima esibizione a nove anni

La sua prima esibizione in pubblico risale al 1894 quando, a soli nove anni con il nome d’arte di The Indian Princess sale sul palco con una band composta esclusivamente da donne bianche. Nel 1896, pubblicizzata come “The World’s Youngest Interlocutor” si esibisce in spettacoli di menestrelli facendosi passare per un maschio. Allo scopo utilizza il nome d’arte di EL Brown per mascherare il suo genere. In quel ruolo si presenta davanti al pubblico indossando un cilindro e un frac. Canta diverse canzoni come un uomo e poi scioglie i suoi lunghi capelli cantando con voce femminile. Per alcuni storici è la prima cantante professionista a cantare il blues davanti a un pubblico al Little Strand Theatre di Chicago nel 1908.

Commedie musicali e dischi

Nel 1918 sostituisce Esther Bigeou come star femminile della popolare commedia musicale “Broadway Rastus” a New York City. Nel 1921 registra vari brani con i Jazz Serenaders per la Emerson a New York City. Si esibisce frequentemente al Cotton Club, all’Harlem Opera House e in altri club newyorchesi. Tra gli anni Venti e Trenta prende parte a numerose riviste musicali. Ritiratasi dalla musica attiva alla metà degli anni Trenta, ricompare una quindicina di anni dopo, per dedicarsi alla direzione di produzioni musicali. Conosciuta anche con gli pseudonimi di Fannie Baker, Elbrown, Mildred Fernandez e Maude Jones Brown muore alla St. Rose’s Home nel Lower East Side di Manhattan, l’8 giugno 1969, all’età di ottantaquattro anni.

 

Previous articleFlormart a Padova a settembre
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".