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LeRoy Jenkins, l’avanguardia nelle corde del violino

L’11 marzo 1932 nasce a Chicago, nell’Illinois, il violinista Le Roy Jenkins, uno dei protagonisti dell’avanguardia jazz della seconda metà degli anni Settanta. Inizia a studiare il violino a otto anni e l’anno dopo già si esibisce nella chiesa del suo quartiere.

L’ Association for the Advancement of Creative Musicians

Nel corso della sua vita imparerà anche a suonare il sassofono, subendo profondamente l’influenza parkeriana. Negli anni Cinquanta vive in Florida e dopo essersi diplomato in violino all’inizio del decennio successivo insegna musica a Mobile, Alabama. Nel 1965 è torna a Chicago. Qui conosce Roscoe Mitchell ed entra a far parte della giovane A.A.C.M., Association for the Advancement of Creative Musicians, Associazione per la valorizzazione dei musicisti creativi, una struttura destinata a segnare fortemente l’evoluzione del jazz negli anni Sessanta e Settanta. In quel periodo suona con Richard Abrams e costituisce con Anthony Braxton e Leo Smith il gruppo cooperativo Creative Construction Company, che dal 1968 incide alcuni dischi, spesso sotto il nome di Braxton.

Un rigoroso esponente dell’avanguardia

Nel 1969 il gruppo si trasferisce a Parigi con l’aggiunta del batterista Steve McCall. Nel febbraio del 1970 i quattro tornano a New York, dove lavorano con Ornette Coleman. Successivamente Jenkins suona con molti musicisti, in particolare Alice Coltrane, Cecil Taylor, la Jazz Composer’s Orchestra, Archie Shepp, Cal Massey, e alla fine del 1970 forma un trio con Norris “Sirone” Jones e Frank Clayton, che verrà in seguito denominato Revolutionary Ensemble quando Clayton viene sostituito da Jerome Cooper. Seguono nuovi dischi e nuove collaborazioni importantis e ricche. Jenkins è tra i più rigorosi e importanti esponenti dell’avanguardia. La sua opera di affrancamento del violino dai modelli tradizionali gli assegna un posto importante nella storia del jazz. Il suo stile, immediatamente riconoscibile, mescola elementi della musica europea e altri appartenenti all’intera storia della musica statunitense offrendo una musica piena e intensa, spesso organizzata in ampie strutture cicliche, di grande forza emotiva. Muore il 24 febbraio 2007.

 

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