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Leoni rinchiusi in un circo bulgaro tornano liberi

2 leoni sudafrica

Nel mondo contrastato dell’ecologia ogni tanto una buona notizia:  due leoni, salvati da un circo bulgaro, tornano liberi nel santuario sudafricano Shamwari Game Reserve .

Due Leoni di nuovo liberi in Sud Africa

Jora e Black, così si chiamano i due leoni tolti da cuccioli alla loro madre, sfruttati per anni nelle esibizioni circensi e abbandonati a languire in uno spazio angusto e senza luce, sono stati salvati nei mesi scorsi dalla fondazione Born Free e riportati a vivene nel loro habitat naturale dopo un viaggio di 17mila chilometri. I due esemplari di leone hanno otto anni ciascuno e sono stati rinchiusi dopo che, anche la Bulgaria, ha vietato le esibizioni con animali nei circhi: dal gennaio 2015 il paese ne ha vietato lo sfruttamento e si è adeguata ad una normativa comune in moltissimi paesi in tutto il mondo (Non in Italia).

Come si sa tutti gli animali da circo, non solo i leoni, conducono una vita miserabile e passano le loro giornate ad essere addestrati nell’eseguire stupidi comportamenti completamente innaturali per loro e subiscono abusi e maltrattamenti sistematici. La loro angoscia la  si può solo immaginare. I leoni in particolare sono magnifiche creature nate per vivere nelle vaste savane Africane.

La fondazione Born Free, aiutata dal sostegno di molte persone sensibili al  problema,  ha dato ai due leoni una casa in un grande santuario in Sud Africa, in uno spazioso recinto in cui possono riposare sotto i cespugli e gli alberi, correre attraverso la prateria e gettare lo sguardo sulla vastità della riserva.

I paesi che hanno abolito lo sfruttamento degli animali nei circhi

Born Free continua a raccogliere fondi per salvare altri animali.

Questa notizia è l’occasione per riportare l’attenzione sulla situazione italiana: incrociando i dati riportati da ADI (Animal Defenders international) e LAV (Lega Anti Vivisezione) otteniamo una lista di come e quali paesi hanno mostrato di voler risolvere questo problema.

L’indifferenza dell’Italia

A Pordenone, da poco più di un anno, sono state riaperte le porte ai circhi con gli animali. I passati 10 anni di divieto sono stati cancellati con un prevedibile e annunciato colpo di spugna a seguito della sentenza del Tar (giunta a fine 2013).

La sentenza, favorevole ai circensi, ha definitivamente impresso un passo indietro in materia di sfruttamento degli animali e inoltre,  la Libreria Editrice Vaticana si è schierata a favore dell’arte circense con animali ed ha voluto  battezzare Pordenone “capitale del circo”.
Di questo poco vergognoso stato di cose ha fatto e ancora fa parte (a Pordenone come in tutta Italia) un forte e diffuso sentimento di indifferenza: l’indifferenza manifestata da parte delle istituzioni, dei media, dei visitatori di questi spettacoli e dell’opinione pubblica nei confronti della schiavitù e della sofferenza degli animali prigionieri nei circhi. Ci troviamo di fronte al muro di gomma del disinteresse, quasi che la questione circhi con animali fosse un capriccio, un puntiglio, lo stravagante passatempo dei soliti animalisti.

Fonte: AnimalistiFVG.blogspot.it

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