Home C'era una volta Leon Thomas, il bluesman che imparò il falsetto dai Pigmei

Leon Thomas, il bluesman che imparò il falsetto dai Pigmei

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Il 4 ottobre 1937 nasce a East St. Louis, in Illinois il bluesman Amos Leon Thomas jr, più conosciuto come Leon Thomas.

Gli inizi alla Lincoln

Leon studia musica alla Lincoln High School e, ancora studente, canta con Ben Thigpen e con Grant Green e Jimmy Forrest. Stabilitosi a New York, nel 1959 entra a far parte del gruppo di partecipanti a uno spettacolo all’Apollo Theatre insieme a Dakota Staton, Ahmad Jamal, e i Jazz Messengers di Art Blakey. Successivamente si impegna in una serie di collaborazioni con artisti come Randy Weston, Rahsaan Roland Kirk e Mary Lou Williams con la quale registra un disco live alla Town Hall. Nel 1961 prende il posto di Joe Williams nell’orchestra di Count Basie nella quale ritorna, dopo il servizio militare, nel 1964. Dal 1969 al 1972 collabora con Pharoah Sanders, imponendosi ben presto come uno dei più originali cantanti moderni di blues grazie al suo stile particolare che integra la tradizione dei blues singers con la musica postcoltraniana. Famose sono le sue improvvisazioni in falsetto con una tecnica appresa da una tribù di Pigmei dell’Africa Centrale.

Leon diventa Leone

Thomas, che negli anni Ottanta aggiunge una “e” finale al suo nome cambiando Leon in Leone, negli anni Settanta gode di una discreta popolarità presso il grande pubblico, grazie alla sua collaborazione con Carlos Santana. La sua carriera può essere divisa in due periodi. Nel primo, che è quello precedente gli anni Settanta, si segnala come ottimo blues singer e interprete dallo stile vicino a quello di Joe Williams. Nel secondo periodo della sua carriera è meno sperimentale e riesce a ottenere notevli successi presso il grande pubblico. Muore l’8 maggio 1999.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".