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LegnOk, aderiscono oltre 200 aziende

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Coprono una superficie di circa 4 miliardi di ettari, quasi il 31% delle terre emerse. Sono le foreste, aree che svolgono un ruolo insostituibile per il Pianeta: conservano la biodiversità e l’integrità del suolo, danno cibo a miliardi di persone e assorbono gran parte del carbonio prodotto dall’uomo. I “polmoni della Terra” però sono in pericolo: l’ultimo rapporto “Forest Resource Assessment” della FAO svela che ogni anno si perdono 13 milioni di ettari di foreste naturali a causa della deforestazione indiscriminata.

LegnOk contro il commercio illegale

L’organizzazione stima che, dall’inizio del ventesimo secolo, ci sia stata una perdita di oltre il 50% dell’estensione originale delle foreste pluviali. In Italia, per supportare le aziende nel rispetto del “Regolamento Legno Europeo”, c’è ConLegno che offre la possibilità, attraverso network informativi, di conoscere la “Legislazione applicabile” dei diversi Paesi da cui si intende importare in modo da poter “valutare il rischio” coerentemente con i principi di legalità del Paese terzo.

LegnOk, oltre 200 aziende aderiscono all’iniziativa

Ma non è tutto, per la salvaguardia ambientale  il Consorzio è in prima linea grazie anche ai marchi FITOK, che certifica procedure e trattamenti fitosanitari conformi al Regolamento ISPM n. 15, ed EPAL, che veicola il sistema di interscambio di pallet riutilizzabili e sostenibili più diffuso al mondo.

LegnOk, legno illegale problema globale

“La produzione di legname di provenienza illegale è un problema globale che ha importati ripercussioni in ogni ambito della vita quotidiana – spiega Fausto Iaccheri, Presidente di ConLegno – dall’economia, con la svalutazione del legname, all’ambiente, con importanti conseguenze sui cambiamenti climatici e la biodiversità. Anche la società non ne esce indenne a causa dei continui conflitti armati e dell’impoverimento delle popolazioni indigene locali. Poter affermare oggi che 209 aziende si avvalgono dei servizi LegnOk, registrando una crescita costante negli ultimi anni, è sicuramente motivo di grande orgoglio e un passo importante verso la legalità dell’origine del legno. Lo dimostrano le attività di controllo della documentazione relativa ad un totale di 170 diverse filiere, solo nell’ultimo anno, provenienti da 27 Paesi differenti”.

Un lavoro fondamentale per scoraggiare il commercio di legno illegale, che ogni anno produce un giro d’affari da capogiro: secondo i dati del WWF si registra una perdita di valore economico per l’industria e i proprietari forestali stimata in circa 10 miliardi di euro per anno dovuti alla deforestazione illegale. Un traffico reso più ampio dal valore economico del legno illegale, che viene venduto ad un prezzo che oscilla tra il 7% e il 16% in meno rispetto a quello legale, in quanto non prevede costi di rimboschimento, tasse o eventuali altre imposta. I numeri parlano chiaro. Solo tra il 2000 ed il 2010 ben 5,2 milioni di ettari di foresta sono andati perduti. Le aree più a rischio sono il Sudamerica con 4,3 milioni di ettari di foreste persi ogni anno, l’Africa, che ne ha persi circa 4 milioni di ettari, e l’Asia con quasi 2,5 milioni di ettari.

“L’Italia dipende dall’estero per oltre l’80% del fabbisogno nazionale di legname, esponendosi facilmente al rischio di immettere nel nostro Paese materiale di provenienza illegale – spiega Fausto Iaccheri, Presidente di ConLegno – Grazie all’attività intrapresa dal Consorzio, Conlegno ha avviato, a livello nazionale ed internazionale, un’azione coordinata di servizi finalizzati allo sviluppo di una “cultura” dell’utilizzo del legno, atti a favorire un sempre più ampio e corretto uso di questa tipologia costruttiva e garantire la conformità agli standard internazionali per la protezione del patrimonio forestale”.