Le reti da pesca? Diventeranno calzini o costumi da bagno, t-shirt, tappeti o maglioni. E’ questo quanto prevede il progetto europeo per trasformare le reti da pesca dismesse in nuovi prodotti di nylon.
Contro l’inquinamento in mare il riciclo delle reti da pesca
Il progetto elaborato da Defishgear e Healthy Seas per l’ Adriatico tenta di liberare il mare dall’inquinamento causato anche dalle reti da pesca abbandonate.
A confermarlo la Lega Pesca che informa anche come sarà proprio il porto di Ancona il primo nazionale a far decollare questa esperienza diventando il primo “collection point” di reti dismesse italiane.
Il primo esperimento parte da Ancona
L’esperimento sarà realizzato con l’ausilio di pescatori, subacquei, amministrazioni locali, e naturalmente ricercatori scientifici. Anche qui il progetto è del tutto orizzontale e aperto al contributo di ong ed industria del riciclo del nylon che hanno con entusiasmo aderito all’iniziativa.
Le attività del progetto sono state avviate nel corso di un incontro presso il Consorzio Pesca di Ancona tra i rappresentanti del progetto comunitario DeFishGear e della Healthy Seas Initiative, il cui obiettivo è proprio quello di rimuovere i rifiuti marini.
Dopo l’estate i primi obiettivi da raggiungere saranno: realizzare un punto di raccolta delle reti da pesca dismesse e di quelle raccolte in mare ad Ancona presso la Cooperativa Motopescherecci e continuerà la raccolta delle reti a mare con il supporto degli operatori subacquei messi a disposizione anche in un paio di località in Croazia.
Se il progetto funzionerà si estenderà ad altri porti italiani.