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Le frecce cadono sulla folla

Il 28 agosto 1988 nella base aerea statunitense di Ramstein, in Germania, migliaia di spettatori assistono con il naso all’insù alle evoluzioni dei piloti di alcune tra le migliori squadriglie acrobatiche dei paesi della NATO.

Un numero facile

Sul finale della manifestazione si esibiscono gli aerei delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica italiana. Quasi in chiusura del loro numero devono eseguire il cosiddetto “cardioide”. Si tratta di una figura considerata molto semplice, e le Frecce la eseguono da oltre venticinque anni. Il solista ha una doppia sicurezza: deve arrivare all’appuntamento con le altre due formazioni, che s’incrociano a 40 metri dal suolo a 600 Km/h, in ritardo di circa mezzo secondo e volando 20 metri più in alto. Se sbagliasse il tempo, comunque volerebbe più in alto, se invece sbagliasse la quota, arriverebbe all’incrocio in ritardo.

Un errore clamoroso

Nutarelli è un pilota straordinario e di grande esperienza, con quasi 4.500 ore di volo, eppure, incredibilmente, arriva all’incrocio in anticipo e alla quota sbagliata. Colpisce l’aereo del capo formazione, il tenente colonnello Mario Naldini, e l’aereo del capitano Giorgio Alessio, numero 2 della formazione. I tre aerei precipitano al suolo. È una strage. Oltre ai tre piloti molti altri perdono la vita. Il bilancio finale è di sessantasette morti e oltre duecento feriti. L’incidente provoca aspre polemiche sui rischi connessi alle manifestazioni aeree acrobatiche e qualche voce autorevole arriva a chiederne la soppressione

 

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