Dalle carte ai dadi, dai giochi da tavola alla tombola alla lotteria, le festività, appena trascorse, rappresentano anche il momento in cui ci si riunisce insieme semplicemente per giocare. Le festività sono, per questo, anche… gioco. Chi non ha mai trascorso il proprio tempo con gli amici o con i familiari, subito dopo il cenone, a coprire anche solo con fagioli e pasta in mano i numeri della propria cartella? La tombola è il classico intrattenimento del Natale e dire che rappresenta il gioco d’azzardo per eccellenza. Proprio le feste che, un tempo, precedevano il 25 dicembre erano dedicate alla tradizione dei Saturnali dell’antica Roma e rappresentavano l’unico periodo dell’anno in cui era concesso sfidare la sorte, in particolare il dio Saturno dispensatore di fortuna. La stessa storia dei giochi si perde nella notte dei tempi.
In occasione delle festività intendiamo, pertanto, dedicare quest’articolo ad un breve excursus con nessuna pretesa di reale storicità proprio alla storia del gioco, in particolare del gioco d’azzardo, per scoprire che, si tratti di puntare su un gladiatore o su un carro, lo scopo è sempre rimasto lo stesso: sfidare la sorte ed in qualche modo il dio Saturno.
La storia del gioco si perde nella notte dei tempi
Si pensi che si è cominciato a giocare d’azzardo sin dal 3000 avanti Cristo. I primi dadi, naturalmente diversi dai nostri nella forma e nei materiali, sono stati rinvenuti per la prima volta in Mesopotamia ed in Cina, mentre i dadi come li conosciamo oggi vennero scoperti in Egitto intorno al 2000 avanti Cristo. E proprio con la nascita del gioco arrivarono le prime norme “morali” a vietarlo perché distraevano dal lavoro o, semplicemente, perché producevano dipendenza e risse tanto che i primi a proibirli furono proprio i romani.
Nel Medioevo ci si sfidava nelle locande, mentre le classi più agiate potevano organizzare qualsiasi specie di gioco e scommessa in vere e proprie case da gioco. L’arrivo dei giochi di carte dall’Oriente che soppiantò pian piano il gioco dei dadi spopolò a tal punto in Europa che proprio Ulm, nel sud della Germania, divenne il primo centro di produzione delle carte e divenne famosa proprio per questa sua particolare attività aziendale. A Genova ed Anversa, poi, nacque, se così si può dire, una particolare scommessa conosciuta, ancora oggi, come l’assicurazione sulla vita. Scommettendo sulla propria morte i viaggiatori assicuravano le famiglie prima di intraprendere qualsiasi viaggio, se non si faceva ritorno la scommessa risultava vincente ed il premio veniva assegnato ai familiari. ancora oggi, del resto, proprio le assicurazioni sulla vita funzionano così.
Dal Lotto al gioco dell’Oca
Dal quattordicesimo secolo in poi nacque, invece, il gioco del Lotto e, dal sedicesimo secolo, si diede vita a vere e proprie lotterie regolari, proprio come la nostra ben nota lotteria di Capodanno. In pratica, si acquistavano biglietti con premi predefiniti e l’estrazione era un vero e proprio evento sociale popolare a cui tutti partecipavano senza distinzione di censo. Naturalmente, non sfuggì ai sovrani del tempo che le lotterie erano un’ottima sorgente di guadagni per i più diversi fini tanto che molti decisero di investire nelle lotterie anche per risanare il bilancio dello Stato.
Fu nel quindicesimo secolo che diversi eruditi del tempo cominciarono invece a studiare il gioco in base alle probabilità, effettuando precisi calcoli aritmetici secondo le leggi degli stocastici. Ed in un certo senso, si può dire, in questo che il gioco fu determinante anche per gli studi matematici. Fu sempre nel quindicesimo e, in seguito, nel sedicesimo secolo che comparve il ben noto gioco dell’oca. Si diffuse presto in Spagna, Francia e nei Paesi Bassi e, da classico gioco per bimbi, divvene intorno al 1800 una vera e propria sfida tra adulti anche con altissime puntate. Era a tal punto famoso che il gioco dell’oca ispirò persino una poesia di Wolfgang von Goethe (“La vita è un gioco dell’oca”).
Il Ridotto: a Venezia il primo Casinò
Da Goethe al noto romanzo “Il giocatore” di Dostoevskij il passo fu sorprendentemente breve. In meno di due secoli, non solo nacquero i primi Casinò, ma questi determinarono anche l’ascesa di un fiorente indotto con l’industria tessile, ristorante e pensioni tutt’intorno le principali città dove era possibile giocare ai casinò. Il primo, più famoso, venne aperto proprio a Venezia, nel 1638, ed il suo nome era Ridotto. Con il termine ridotto si indicavano abitualmente le sale di intrattenimento di un teatro, dove il pubblico si raccoglieva negli intervalli e nelle attese e nel passato giocava proprio qui d’azzardo quando era vietato altrove. Il ridotto fu, dunque, il primo vero Casinò ed indicava un’ala di palazzo Dandolo a San Moisè, poco distante dall’omonimo teatro.
Chiuso nel novembre del 1774, oggi è sede dell’hotel Danieli che ha avuto tra gli ospiti personaggi illustri del calibro di Goethe, Alfred de Musset, Marcel Proust, Honoré de Balzac, Wagner, Jean Cocteau, John Ruskin, Claude Debussy, George Sand, Charles Dickens, Eugenio Montale, Percy Shelley, solo per citarne alcuni.
Nel 19esimo secolo il gioco ebbe un’ascesa sorprendente e non solo perché vennero inventate le prime macchinette, come il Liberty Bell con un sistema a tre bobine, progettato a San Francisco; ma anche perché questa nuova tecnica di divertimento sviluppò anche l’industria del gioco tanto che, quando nel 1931, nello stato del Nevada, venne legalizzato il gioco d’azzardo, si può dire che nacque la stessa Las Vegas.
Oggi si gioca on line
Oggi – secondo un recente articolo comparso su Repubblica – questa stessa industria, solo in Italia, fornisce all’erario introiti per oltre 10 miliardi tra scommesse, slot, videolotteries, bingo e chi più ne ha più ne metta e, nel mondo, conta su giri d’affari da capogiro grazie al sorprendente sviluppo del web.
Del resto, le tecnologie avanzate, dopo l’arrivo dei primi software negli anni Settanta, consentono ormai ai giocatori e agli scommettitori di destreggiarsi in un mondo virtuale in cui è possibile praticare qualsiasi tipo di gioco in veri e propri casinò on line che hanno migliorato nel tempo il livello della qualità grafica e dell’interattività avendo trovato un partner assolutamente privilegiato nell’industria dell’Hi-tech.
Basta un semplice clic per imbattersi in siti quali i giochi da casinò online, come, per esempio, NetBet in cui vi è solo l’imbarazzo della scelta tra Casinò Live, Jackpot Progressivo, Roulette, Blackjack, Video poker, Giochi da tavola e Nuovi giochi o puntare su scommesse, scommesse live o sfidarsi in battaglie virtuali.
Ma il gioco, di fatto, non è cambiato perché anche in questi veri e propri Casinò virtuali nati con l’era della globalizzazione lo scopo del gioco resta sfidare la sorte e, in fondo, il dio Saturno.
Un’ultima postilla: il gioco è vietato ai minori e crea dipendenza. In particolare il gioco d’azzardo può diventare una vera e propria patologia diagnosticabile con un’adeguata psicoterapia. Dunque, giocate ma con consapevolezza.