Il 3 maggio 2003 sulla copertina del settimanale “Entertainment Weekly” compare una foto delle tre componenti delle Dixie Chicks nude e coperte solo da varie scritte insultanti.
Ci vergogniamo che Bush sia del Texas
Dopo il boicottaggio massiccio che le ha prese di mira in seguito alla presa di posizione contro la guerra in Iraq hanno deciso di ribattere così alle accuse e alle polemiche che le hanno viste protagoniste negli ultimi tempi per le posizioni espresse sulla guerra in Iraq. Le ragazze, fresche vincitrici di un Grammy Awards per la “miglior performance country femminile di gruppo” sono state oggetto di una campagna di chiaro stampo maccartista dopo che Natalie Maines, la loro leader, ha dichiarato in un concerto svoltosi a Londra di vergognarsi del fatto che George Bush fosse originario del loro stato, il Texas.
Non cambiamo opinione
La frase, riportata dal quotidiano inglese The Guardian e poi ripresa dai media statunitensi viene bollata come “antipatriottica” e provoca il boicottaggio radiofonico dei loro brani, la revoca di un ricco contratto pubblicitario e manifestazioni preoccupanti come quella avvenuta in Louisiana, a Bossier City, dove i dischi e altro merchandising del gruppo sono stato ammonticchiati e schiacciati con trattori. All’aggressione mediatica rispondono appunto comparendo sulla copertina di “Entertainment Weekly” coperte soltanto degli insulti che sono stati loro rivolti. Il trio spiegato così il gesto: «È un immagine che racconta di come certi “vestiti” ed “etichette” facciano presto a esserti cuciti addosso». Il boicottaggio e le minacce non cambieranno de opinioni delle ragazze che nell’ottobre del 2004 parteciperanno a una serie di concerti del “Vote for Change Tour” in supporto alla campagna elettorale di John Kerry.