Il 15 giugno 1978 Giovanni Leone, Presidente della Repubblica Italiana, dopo anticipazioni e smentite, si dimette dalla sua carica
Un messaggio televisivo
Leone dà le dimissioni sei mesi prima della normale scadenza del suo mandato con un drammatico messaggio televisivo nel quale afferma la sua onestà di fronte alla campagna stampa che da mesi mette in discussione la sua figura politica e morale. Tutto inizia qualche mese prima con la pubblicazione de “La carriera di un Presidente”, un libro della giornalista Camilla Cederna nel quale l’uomo politico viene coinvolto in speculazioni finanziarie e immobiliari e in alcuni fatti legati allo scandalo Lockheed.
Una querela che non serve
Giovanni Leone querela la giornalista e il direttore de “L’Espresso”, la rivista che ha diffuso parti del libro stesso, ma ottiene il risultato opposto. Le rivelazioni si diffondono ancora di più e danno il via a una feroce campagna di stampa contro di lui che culmina con una serie di manifestazioni del Partito Radicale davanti al Quirinale e poi con la richiesta formale delle sue dimissioni da parte del Partito Comunista Italiano. Neppure il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro riescono a mutare l’atteggiamento della stampa e dell’opinione pubblica nei suoi confronti. Alla fine se ne va.