Le cicche? Sono tra i più potenti inquinanti. Ogni sigaretta accesa immette nell’ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione tossica, irritante e cancerogena, una parte delle quali resta nel filtro, ovvero in quella sezione della sigaretta che chiamiamo comunemente mozzicone o cicca.
Le cicche, potenti inquinanti
Nelle cicche si riversano moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa (la materia plastica che costituisce il filtro).
Anche se in un solo mozzicone il quantitativo di sostanze nocive è poco rilevante, l’impatto del carico nocivo sull’ambiente è invece estremamente pesante, dato l’elevato numero di mozziconi che lasciamo incustoditi in strada, nei parchi e nei luoghi pubblici.
650 milioni di fumatori al mondo
In tutto il mondo si contano circa 650 milioni di fumatori. Questo è il dato riportato sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica. A giudicare dalla quantità di cicche che vediamo abbandonate sulle strade, sono probabilmente molto rari i fumatori che si preoccupano di gettare la cicca consumata nei cestini o anche solamente nel posacenere della propria macchina. Sono molti di più di quanto non si creda poi, quelli che la gettano direttamente in mare: nel Mediterraneo, le cicche rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio). Nella sola capitale, vengono gettati a terra, ogni giorno, 18 milioni di mozziconi.
Un disegno di legge per mettere un freno
Finora in Italia soltanto pochi comuni hanno messo in campo delle iniziative di sensibilizzazione, ma per fortuna il governo ha finalmente deciso di prendere dei provvedimenti nei confronti di chi getta i mozziconi per strada: è in arrivo infatti un disegno di legge, collegato alla legge di stabilità che, a partire dal luglio dell’anno prossimo, imporrà ai trasgressori una sanzione dai 30 ai 150 euro. Lo stesso disegno di legge prevede inoltre che ogni singolo Comune si rifornisca di appositi contenitori da istallare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di aggregazione.
Le cicche, disgregandosi, rilasciano le sostanze nocive
Per renderci conto della gravità del problema, elenchiamo qui di seguito i tempi di disgregazione di alcuni tra i rifiuti più comuni che vengono lasciati incustoditi nell’ambiente.
Tempi medi di degradazione naturale di rifiuti nel terreno
MOZZICONE DI SIGARETTA 1 \ 2 ANNI
LATTINA D’ALLUMINIO 10 \ 100 ANNI
GOMMA DA MASTICARE 5 ANNI
BOTTIGLIA O UN SACCHETTO DI PLASTICA 100 \ 1000 ANNI
FAZZOLETTI E TOVAGLIOLI DI CARTA 3 MESI
Tempi medi di degradazione naturale di rifiuti nel mare
MOZZICONE DI SIGARETTA 2 \ 5 ANNI
LATTINA D’ALLUMINIO PER BIBITE 500 ANNI
GOMMA DA MASTICARE 5 ANNI
BOTTIGLIA O UN SACCHETTO DI PLASTICA 1000 ANNI
FAZZOLETTI E TOVAGLIOLI DI CARTA 3 MESI
fonte: www.legambienteonline.it
Esiste una soluzione alternativa?
L’onda lunga della greeneconomy, servendosi della scienza e dell’innovazione, ha dato una risposta anche a questo problema, creando, ad esempio, filtri di pura cellulosa ottenuta da legname di foreste gestite in maniera sostenibile (certificati FSC) e biodegradabili, come quelli di OCB. E’ in aumento esponenziale anche l’uso della sigaretta ecologica, cioè senza conservanti né additivi.
Per saperne di più: Stilenaturale.com