Negli ultimi anni, complice anche l’emergere di intolleranze e allergie, si è sentito sempre più parlare di latte vegetale e sono apparsi in commercio prodotti di questo tipo. Ma quanto si compra tali bevande nel Bel Paese, perché e cosa piace di più ai consumatori tricolore?Everli – il marketplace della spesa online – ha voluto approfondire il rapporto degli abitanti dello Stivale con il latte, analizzandone i consumi e investigando il loro approccio verso quelli “alternativi”, ovvero di origine vegetale, esplorando i propri dati interni e conducendo una survey rivolta ai consumatori. Inoltre, Everli ha coinvolto il Dottor Eric De Felicibus, nutrizionista di MioDottore per approfondire la tematica ed esplorare le proprietà di alcune tipologie di latte vegetale.
A Padova, Trieste e Bologna si spende di più per l’acquisto di latte vegetale
In base ai dati emersi, ci sono alcune regioni inclini più di altre all’acquisto e al consumo di latte che non contenga proteine animali: in primis la Lombardia, con due province incluse nella top 10 di quelle in cui si è speso di più per l’acquisto di latte vegetale (Milano 2° e Brescia 9°) seguita a pari merito dal Veneto, con due città in ranking (Padova 4° e Treviso 10°). Anche se lo scettro di località più propensa al consumo di latte vegetale è della piemontese Torino (1°). In particolare, in alcune zone dello Stivale c’è stato un vero e proprio boom di acquisti di tali bevande nel 2021 rispetto all’anno precedente: capolista di questa speciale classifica è Padova, che ha registrato un incremento di spesa a tripla cifra (133%), seguita da Trieste (41%) e Bologna (2%).
Ma quali sono le categorie di latte vegetale preferite? Paiono non esserci dubbi: vincono latte di mandorla e di cocco! Nello specifico, se si guarda al ranking delle 10 province in cui nel 2021 si è speso di più per l’acquisto di latte vegetale, ben 6 di loro su 10 optano per quello di mandorla, mentre le altre 4 preferiscono l’estratto del frutto esotico. Guardando alla top 10 dei prodotti più acquistati, compaiono in classifica anche quelli senza zuccheri o in versione light.
Se da un lato alcune province italiane hanno speso maggiormente in latte vegetale, dall’altra parte alcune località hanno registrato un incremento di spesa in latte di origine animale. Nello specifico, Latina ha toccato una crescita del 21% nel 2021 rispetto ai precedenti 12 mesi; subito seguita da Udine (17%) e Trieste (17%), dove pare consumarsi in generale molto latte, sia di origine vegetale che animale.
Curiosità (40%), maggior digeribilità (35%) e approccio healthy (22%): ecco perché gli italiani bevono regolarmente latte vegetale
Interessante approfondire poi le motivazioni che spingono i consumatori verso il latte vegetale. Nonostante per un’ampia fetta di italiani (40%) l’assaggio di latte vegetale sia stato dettato da uno sprizzo di curiosità, per molti intervistati le motivazioni sono guidate da scelte personali consapevoli e tendenzialmente legate al benessere personale. Nello specifico, i rispondenti ritengono che il latte vegetale sia più digeribile di quello tradizionale (35%), più sano (22%), più gustoso (20%) e che possa contribuire ad aumentare l’apporto di vitamine e fibre (17%); inoltre, viene considerato un perfetto alleato per eventualiremise en forme, selezionato tra gli scaffali da più di 1 italiano su 10 (11%) proprio per il minore contenuto calorico.
Benché per oltre un terzo dei consumatori tricolore (39%) questo approccio più salutare sia frutto di un’iniziativa personale, quasi 1 su 5 (19%) è stato indirizzato verso il latte vegetale dal suggerimento di medici o nutrizionisti; uguale percentuale (19%) per chi si è lasciato incuriosire dai consigli di amici e parenti, mentre più di 1 su 10 (12%) si è ispirato a informazioni lette su riviste o in rete.
Inoltre, guardando a quanto questi prodotti facciano ormai parte della quotidianità degli italiani, è curioso riscontrare che quasi un terzo (32%) bevain egual misura latte di origine animale e vegetale; il 12% dichiara di consumare quasi sempre latte vegetale e oltre 1 su 10 (11%) ha completamente sostituito il latte di origine animale con quello vegetale. Infine, per quanto riguarda la frequenza di consumo di tali bevande, quasi un terzo dei rispondenti (30%) le include nel proprio piano alimentare almeno una o due volte a settimana e quasi la metà dei rispondenti (46%) ne compra solitamente almeno due tipi diversi.
I benefici di latte di soia, mandorla, riso e cocco
Secondo lo specialista di MioDottore, il Dottor Eric De Felicibus, nutrizionista, il latte vegetale può essere una valida alternativa rispetto a quello di origine animale soprattutto per far fronte a problematiche legate alla salute, come intolleranza al lattosio e allergie al latte, e per la necessità o il desiderio di approcciare una dieta ipocalorica. Parlando dei benefici del latte vegetale sul fisico, l’esperto commenta: “Il latte di soia è molto ricco di proteine e grassi ed è l’opzione più vicina al latte vaccino a livello di caratteristiche nutritive e i suoi effetti positivi sulla salute sono principalmente attribuiti alla presenza di isoflavoni con proprietà antitumorali. Invece, il latte di mandorla è quello meno calorico, con un profilo nutrizionale equilibrato, e più ricco di acidi grassi monoinsaturi (MUFA) che sono considerati utili nella perdita e gestione del peso. Mentre il latte di riso, ricco di carboidrati e zuccheri, può fungere da opzione nel caso di persone con crescenti problemi di allergia causati da soia e mandorle. Infine, il latte di cocco è fonte di acido laurico che contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo HDL (colesterolo “buono”) che aiuta a ridurre il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) nel flusso sanguigno.”
Per quanto riguarda la frequenza e la quantità consigliata, lo specialista della piattaforma sottolinea che bisogna tener presente che il latte vegetale apporta minori proprietà nutritive rispetto a quello animale e suggerisce un consumo pari al 125-250 ml al giorno. Inoltre, invita a consumare tali bevande al naturale, cercando di limitare i prodotti con aggiunta di sostanze aromatizzanti dolci. Infine, l’utilizzo di latti fortificati con calcio, vitamina D e vitamina B12 può risultare utile in caso sia ipotizzabile un limitato apporto con la dieta di questi nutrienti.