Rappresentare la propria terra attraverso “la terra” o meglio attraverso la materia. E’ quanto esprime Danilo Murtas raccontando la Sardegna attraverso oggetti di recupero con una continua ed unica sperimentazione di colori.
La Sardegna rappresentata dalla sua terra
Danilo Murtas è un artista sardo originario del cagliaritano, e nelle sue opere, allo stesso tempo surreali ma ricche di tradizioni, simbolismi etnici fortissimi utilizza solo ed esclusivamente materiali appartenenti all’isola.
“Uso sempre materiali riciclati – dice l’artista all’Ansa -per raccontare la mia Sardegna dal cartone al legno, dalle canne palustri ai fili elettrici, dal rame all’interno delle foglie del fico d’india, dai noi chiamato ‘figu morisca’”.
“Passo in esame – continua – tutte le tematiche tradizionali, dal mare con i suoi pescatori, i canta tenores, i pastori sardi con la vita dei campi, le launeddas, i Mamuthones; ogni quadro contiene dei simboli molto identitari. Riporto in vita oggetti che un tempo erano di uso quotidiano, oggi dimenticati, per la produzione di prodotti tipici come il formaggio, ma anche antiche mansioni, ora andate perse”.
Le opere: pitture tridimensionali con materiali di riciclo
Le opere sono delle vere e proprie pitture tridimensionali e sembrano rappresentare un viaggio nella storia, nelle tradizioni, nella cultura, nella geografia di una straordinaria terra come la Sardegna. Nelle sue opere inserisce veri e propri simboli precisi, come la maschera in gesso, nota come “sa filonzana” del carnevale di Ottana. Un’arte del riciclo quella di Murtas che riesce a catturare le emozioni di chi la osserva.