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L’arresto de “La Voisin”

XIR186273 Portrait of Catherine Monvoisin (La Voisin) (1640-80) (engraving) (b/w photo) by French School, (17th century); Bibliotheque Nationale, Paris, France; (add. info.: scandal implicating prominent persons in the court of Louis XIV); Giraudon; French, out of copyright

Il 12 marzo 1679 a Parigi viene arrestata Catherine Monvoisin, ritenuta una strega, una veggente e anche una benefattrice.

Senza pregiudizi

Chi è Catherine Monvoisin? Conosciuta in tutta Parigi come “la Voisin” ricopre un ruolo a metà tra medico, veggente, farmacista e truffatrice. Viene pagata cifre esorbitanti per somministrare ogni sorta di rimedio. Tra le componenti da lei più utilizzati sembra ci siano ossa e denti di piccoli animali, limatura di ferro, sangue e resti umani polverizzati o essiccati. Aliena da pregiudizi, per i clienti più esclusivi può organizzare messe nere, rituali satanici a base di sangue e sesso e, si dice, sacrifici umani.

La confessione e il rogo

Rinchiusa nel carcere di Vincennes confessa e ammette gran parte dei crimini di cui è stata accusata. Non viene mai torturata, nonostante sia stata concessa l’autorizzazione alla tortura. Si dice che gli investigatori abbiano paura che possa fare nomi altisonanti e compromettenti per la corona. Una delle situazioni più delicate è quella di Madame de Montespan, sua cliente fedele e complice, oltre che mandante, in un fallito tentato omicidio del Re per gelosia, reato per il quale è prevista la morte. La Voisin non parla. Alla fine viene condannata per stregoneria e mandata al rogo nella Place de Grève di Parigi il 22 febbraio 1680.

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