I laghi sono quasi completamente a secco. Questo l’ultimo allarme lanciato da Coldiretti. Non solo smog dunque, presto se non pioverà si soffrirà anche per la mancanza di acqua.
Laghi, a rischio per il cambiamento climatico
I grandi laghi sono svuotati fino ai 3/4, su livelli peggiori dei mesi estivi, con la percentuale di riempimento che va da appena il 27,5% per il lago Maggiore al 35,2% per il lago di Garda, fino al 45% per quello di Iseo. Questo quanto emerge dalgi ultimi dati della Coldiretti.
La situazione è estremamente difficile e pericolosa. E viene confermata dal livello del Po che si trova persino al di sotto di 3 metri rispetto allo stesso periodo del 2014.
Laghi, una situazione estremamente difficile
“A causare questa situazione – avverte la Coldiretti – è stato un mese di dicembre senza vento in cui è caduto il 95% di acqua in meno rispetto alla media del periodo dopo un mese di novembre con piogge praticamente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord”.
Una situazione che, spiega ancora la Coldiretti in un comunicato, sta provocando una preoccupazione anche in campagna per la siccità a causa dello stato in cui versano i principali bacini idrici e dei terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche.
Laghi, quasi svuotati per metà
“Dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia al Veneto fino in Friuli le campagne sono in allarme e si teme possano ripetersi i drammi del 2003, 2007, 2012 che sono stati catastrofici per l’ agricoltura”.
“Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità”, continua il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che “bisogna intervenire prima che sia troppo tardi”.