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La prima volta di Mina in TV

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Il 4 aprile 1959 Mina fa il suo debutto sul piccolo schermo cantando Nessuno a “Il musichiere”, un gioco a quiz musicale presentato da Mario Riva.

L’epopea degli urlatori

La puntata è interamente dedicata agli “urlatori” e con lei si esibiscono anche Giorgio Gaber, Jenny Luna, Adriano Celentano e Tony Dallara. Qualche settimana dopo consolida la sua popolarità partecipando a “Lascia o raddoppia?”, il programma di Mike Bongiorno che ha stregato gli italiani e che conta su una platea di oltre venti milioni di spettatori, almeno dieci volte il numero di televisori esistenti in quel momento in tutto lo stivale.

L’Italia resta affascinata

L’Italia resta affascinata da questa ragazza alta e magra che indossa un maglioncino chiaro sopra un paio di jeans. Mina canta Nessuno guardando la telecamera con i suoi grandi occhi che sbucano da una zazzera spettinata e accompagna il ritmo agitando freneticamente braccia e mani. Quando la congeda Mike Bongiorno si lancia in un augurio profetico giocando con il titolo della canzone: «Ragazza mia, non ti fermerà nessuno».

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".

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