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“La tempesta perfetta” Arte dell’Antropocene di Piero Gilardi

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“La tempesta perfetta” è un’istallazione interattiva di Piero Gilardi ed anche il titolo di una mostra e del volume, di oltre duecento pagine, a lui dedicato edito da Prearo Editore, con il saggio critico di Gaia Bindi.

Piero Gilardi, conosciuto dagli anni sessanta-settanta tra gli artisti torinesi appartenenti all’Arte Povera, è stato ed è ancora portatore di un forte impegno sociopolitico ed etico, finalizzato alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sociali. Diverse mostre e pubblicazioni dei suoi scritti teorici di questi ultimi anni e qui elencate, sanciscono un meritato successo. Sperimentando nel tempo anche la metodologia “sequenza gioco-rito-gioco” tra “tragico e comico” che permette di accedere ad un simbolico che contiene la rabbia, la ribellione, convertendola in strumento di opposizione, di lotta e rito collettivo, ha sperimentato poi anche le nuove tecnologie informatiche come strumenti creativi per ridefinirne l’interazione tra fare artistico ed azioni umane.

Rimasero famosi inizialmente soprattutto i suoi tappeti-natura in poliuretano espanso multicolore, che proponevano frammenti iperrealistici artificiali di un mondo ormai perduto, quello naturale ancora incontaminato. Dapprima percepiti come esercitazioni artistiche ispirate alla Pop Art o al Nouveau Réalisme, ben presto furono considerati i prodromi della sua personale ideologia, orientata alla salvaguardia ambientale ed all’emancipazione del sistema artistico dai poteri oppressivi, andando a definire un nuovo statuto dell’arte contemporanea e della funzione dell’artista, introducendo infine una nuova estetica per coniugare arte e vita.

Le opere Piero Gilardi, dagli anni sessanta ad oggi, sono esposti ora a Livorno, fino al 15 aprile 2018, nella Galleria Giraldi in piazza della Repubblica n.59, con la quale collabora con un rapporto di esclusività dall’inizio del 2015. www.galleriagiraldi.it.

Tappeti-natura al MAXXI  Roma 2017 – foto di Valter Sambucini

 In mostra anche i ben noti tappeti-natura, poi sculture, installazioni, disegni, manifesti, maschere e video, infine una delle sue opere recentissime che ha dato il titolo alla mostra – “La tempesta perfetta” – installazione interattiva composta da un tapis roulant e da uno scaffale sormontato da un simulacro di palma “stravolto”. Lo scaffale contiene due ventilatori ed un monitor che mostra, durante la performance, immagini di un uragano dal satellite, accompagnate da una sorta di turbine di stringhe di organza e da una colonna sonora ispirata al Concerto in Si minore di Mozart.

Scrive Gilardi a conclusione del Catalogo – “Le lotte contro l’inquinamento ambientale possono portare a delle conquiste; ad esempio, rispetto al cosiddetto “buco dell’ozono”, i governi mondiali sono stati costretti a vietare gradualmente, ma in modo risolutivo, l’inquinamento da clorofluorocarburi. Certamente gli interessi connessi ai combustibili fossili sono estremamente potenti, ma questo non esclude che le lotte ambientaliste, unite alle buone pratiche, possano alla fine essere vincenti.”

E’ questo un nuovo volume a lui dedicato e presente in mostra (Prearo editore 2018). Porta lo stesso titolo di questa e contiene un saggio critico di Gaia Bindi che già aveva curato la sua mostra dal titolo “Estetiche dell’Antropocene“, presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara nell’estate 2017, tutto questo era in contemporanea con la grande sua monografica al Maxxi di Roma Nature Forever, da aprile ad ottobre dello stesso anno.

MAXXI  Roma 2017 – foto di Valter Sambucini

Questo volume, di più di duecento pagine di testo e fotografie a colori di installazioni, maschere e tappeti natura, contiene le tappe storiche del suo lavoro e documenti dalla prima comparsa dei tappeti-natura del 1966, all’Happening al Piper Club di Torino del 1967, ai manifesti ed alle manifestazioni con grandi maschere e cartelli dal ‘76, ’79 e fino al 2017. Poi la conversazione con Francesco Poli del 2008, la conversazione con Lea Vergine del 1981, la conversazione con Gianni Pozzi del 1994, la conversazione con Andrea Bellini del 2011. Infine le considerazioni dello stesso Gilardi con l’articolo: Antropocene. Apocalisse o eco rinascita?

Con un accenno agli ultimi programmi del progetto PAV a Torino, il grande Parco Arte Vivente, dove si compendiano tutte le sue esperienze relative alla dialettica natura/cultura (aperto nel 2008 quale “museo interattivo”) l’artista denuncia: – l’impatto delle attività umane sull’insieme dei sistemi naturali del nostro pianeta è stato definito nei primi anni ottanta Antropocene, dal biologo Eugene F. Stoermer. Successivamente negli anni duemila, questa definizione è stata ripresa sia dagli scienziati che dai filosofi e oggi è diventata di senso comune per i movimenti ambientalisti. (…) L’Antropocene rappresenta per noi umani anche un dramma ontologico ed esistenziale al quale occorre rispondere con un cambiamento radicale della percezione della natura, degli altri esseri viventi e dei territori terrestri, di conseguenza mettere in pratica nuove modalità di relazione, interazione e “intrazione” con gli altri esseri e le altre forze biotiche del pianeta Terra. L’arte può giocare un ruolo fondamentale nel costruire questo nuovo modello sociale biocentrico attraverso i cambiamenti percettivi e di pensiero che innesca in sintonia con l’attivismo e con le mobilitazioni politiche in atto in tutto il pianeta. 

MAXXI Roma 2017 – foto di Valter Sambucini

Il testo critico di Gaia Bindi in questo volume, inquadra il lungo impegno artistico ed intellettuale di Gilardi nel tempo, riassumendolo in 5 parole chiave, che hanno in qualche modo avviato i suoi circuiti virtuosi interattivi: Percezione, Riflessione, Azione, Relazione, Attivazione. Cercherò di riassumere brevemente o almeno, indicarne il contenuto.

Percezione. Sentire naturale e artificiale – Piero Gilardi inizia a realizzare i “tappeti natura” nel 1965 con l’intento di stimolare nella società, la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, evocando paesaggi, immagini e ricordi, riproposto attraverso dispositivi domestici visibili ed utilizzabili …

Riflessione. Uno sguardo al sistema dell’arte – La denuncia dell’industrializzazione unita alla rivalutazione dell’ambiente naturale degli anni ’60 può essere accostata al lavoro precedente dell’artista Pinot Gallizio, invece la rilettura del paesaggio sotto forma ironica, corrosiva e nostalgica, può essere avvicinata al lavoro dell’amico Pino Pascali con il quale il nostro partecipò nel 1967 alla mostra romana Fuoco, immagine, acqua, terra presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini …

Azione. Entrare nella vita – La sua attività di artista-critico e teorico lo porta a viaggiare e tenere contatti con molte altre nazioni ma anche alla consapevolezza di non voler più sottostare al dominio del potere economico, per questo dal 1969 si allontana dalla pratica artistica tradizionale, privilegiando un ”attivismo militante creativo”.

Relazione. Dinamiche interattive – Da questo impegno emergono, dagli anni ’80, opere d’arte sperimentale che includono le nuove tecnologie informatiche. Egli sostiene il pensiero dell’antropologo Gregory Bateson per una nuova funzionalità dell’opera d’arte come dispositivo psico-sensoriale per abbattere la barriera opera/pubblico in un’inaspettata riscoperta della natura attraverso quella che sembra la sua antitesi e nemesi.

Attivazione. Un museo promotore di coscienza – Progetto nato dall’unione tra arte e responsabilità sociale è il PAV – Parco Arte Vivente progettato da Gilardi nel 2002 e aperto a Torino nel 2008, “luogo d’incontro e di esperienze di laboratorio rivolte al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti” interattivo con il pubblico in spazi aperti ed antiretorici, in una triplice ecologia, insieme ambientale, sociale e mentale, come enunciata dai filosofi Gilles Deleuze e Félix Guattari … “L’Arte deve entrare nella vita, ma dato che la vita è alienata, occorre impegnarsi anche a liberare e disalienare la vita” (Piero Gilardi)

Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963 tiene la sua prima mostra personale, Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i “tappeti-natura”, che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam, New York. Nel 1969 inizia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione arte-vita. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e “mondiali”: Nicaragua, riserve indiane negli USA, Africa.

Nel 1981 riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie installazioni accompagnate da workshop creativi con il pubblico.
A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del progetto Ixiana che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico possa sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni novanta e duemila sviluppa una serie di installazioni interattive multimediali con un’intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski costituisce l’associazione internazionale Ars Technica e in qualità di responsabile della sezione italiana promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed emozioni (1992), Arslab. I sensi del virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1998), come pure vari convegni di studio sull’arte dei nuovi media.

Ha pubblicato tre libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981), Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du Réel, Dijon 2003) e La mia biopolitica (Prearo, Milano 2016). (IN FOTO) Collabora con articoli a varie riviste d’arte, come “Juliet” e “Flash Art”.

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -