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La (s)cena di Babette

Babette

Cucina ecosostenibile, prodotti bio e ingredienti a Km 0 parliamo della “La (s)cena di Babette

Gourmet cuisine e piaceri cinephiles a la carte, realizzati, romanzati e messi in scena per gli amici: è il catering politicamente corretto di Babette, fusione perfetta di rettitudine e felicità per la vita. E il palato. Alla regia, la singolare creatività di Elisa Schianchi.

Ex avvocato del foro di Roma, Elisa esercita la professione legale per dieci lunghi anni, fino a scoprire nella cucina la sua vera passione. La bio chef ci racconta di come era solita svegliarsi la mattina del lunedì, sempre sognando l’arrivo del venerdì sera per potersi dedicare alle cose che veramente la interessavano. La nascita della figlia, finalmente, le dà l’opportunità di fermarsi e riflettere su cosa le piace per davvero: il cinema, suo grande amore, e la cucina. Le continue sollecitazioni da parte degli amici, sempre pronti a chiederle di cucinare per loro, soprattutto in occasioni di feste e ricevimenti, portano gradualmente l’ex avvocato a trasformare questo suo hobby in una nuova attività. Nasce così La (s)cena di Babette, un singolare banchetto con menù di note pellicole cinematografiche: da Il Gattopardo di Visconti, al Commissario Montalbano, a Il pranzo di Babette, appunto. Un esempio? Il menù de ll Gattopardo ripropone la cena in cui il Principe di Salina introduce Angelica in società. Ecco allora Elisa servire il vero “principe” della serata: il timballo di maccheroni in crosta brisé, che poi è anche il suo cavallo di battaglia. “Il timballo di maccheroni, è un piatto favoloso. Ne esistono tante varianti a seconda della regione di provenienza. Quello siciliano del Principe è un’esplosione di fantasia, dentro c’è di tutto: fegatini, animelle, pollo sfilettato, uova di quaglia. Una vera delizia per il palato. Mi informo, mi aggiorno, faccio ricerche cercando di riprodurle nella loro formula originaria. Ma la particolarità dei miei piatti è che gli ingredienti provengono tutti dall’agriturismo della mia famiglia, che coltiva prodotti rigorosamente biologici. E quello che non produciamo noi, lo acquisto nelle aziende agricole che conosco direttamente. Insomma la mia è una cucina “casalinga”, nel senso che è fatta di cose che darei da mangiare a mia figlia, ma allo stesso tempo professionale, perché utilizzo tecniche di alta cuisine. Mi sono diplomata alla scuola d’alta cucina Cordon Bleu”, ci racconta Elisa tutto d’un fiato. Fantasia, sogni, arte e cibi salutari: la nostra cuoca cinefila nutre per l’ambiente, e i prodotti naturali, un’attenzione particolare. Tutto proviene dalla sua azienda: a partire dalle confetture fino alla senape, ai biscotti e alla stessa glassa che usa per colorarli. Tutti ingredienti sani e buonissimi per viziare i suoi clienti, anche i più esigenti. “Non uso prodotti artificiali, è tutto naturale e fatto in casa. Cerco di creare le ambientazioni dei film, io stessa o con l’aiuto di alcuni miei amici attori. In questo modo si possono allietare gli eventi. Il cibo, soprattutto se politicamente corretto, è felicità, benessere e condivisione. Il mio motto è ‘Rettitudine e felicità’, proprio come si decanta nel film Il pranzo di Babette.

La (s)cena di Babette

Ad Elisa piace molto anche riproporre i piatti di un altro illustre gourmet, Andrea Camilleri, che spesso accompagna le avventure del suo commissario con ampie descrizioni culinarie. “Il rapporto tra il personaggio del Commissario e il cibo è un rapporto profondo. Per questo mi piace riproporlo nelle mie cene. Durante i miei menù, spesso recito le pagine del libro in cui si fa riferimento ai piatti che gli ospiti assaggeranno”. Elisa ha pensato proprio a tutto. Grazie al suo spirito organizzativo e alla sua ormai consolidata esperienza, riesce ad accontentare ogni tipo di richiesta. “I costi sono piuttosto ridotti perché faccio tutto io, riesco ad offrire un ottimo servizio ad un prezzo accessibile a tutti. Ad esempio un menù con due antipasti, primo, contorno, secondo, pane fatto con le mie mani e dolce, parte da appena 15 Euro. La formula che sta andando di più? Quella del take-away. Mi ordinano il pasto e io lo consegno a casa. E se si vuole, anche con abiti di scena”. Chissà quale sarà il film che ha ispirato la sacher, il dessert preferito di Elisa. “Lo considero un dolce generoso. Oltre ad essere buonissimo, dura tanto e a temperatura ambiente si può conservare fino a due settimane”, chiosa con un sorriso.

Per info e prenotazioni: elisaschianchi@yahoo.it Telefono: 392/4260384 Non dimenticate di visitare la pagina di facebook: http://www.facebook.com/lascena.dibabette?fref=ts

Foto e articolo di Giulia Cantarella e Francesca Romana Tomaselli

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