L’Uomo di Similaun, confidenzialmente chiamato Ötzi, una mummia congelata perfettamente conservata ritrovata durante l’estate del 1991 sulle Alpi tirolesi, continua a fornire preziose informazioni a scienziati e ricercatori.
La mummia Ötzi continua a far discutere
A volte il cambiamento climatico in corso può essere considerato un bene, specialmente se provoca un riscaldamento tale da permettere ai ghiacciai delle Alpi Tirolesi di far riaffiorare grandi scoperte come quella della mummia Ötzi, altrimenti conosciuta come Uomo di Similaun . Il corpo della mummia, congelato da più di 5000 anni e scoperto nell’estate del 1991, non solo è eccezionalmente ben conservato, ma è anche stato molto “loquace”: questo uomo alto 1,60 m, di circa 40-50 anni, aveva ancora tutto il suo equipaggiamento intatto, abbigliamento, armi, etc. Ma c’erano altre cose che aveva, come diversi tatuaggi in parti del corpo dolorose coincidenti con l’osteoartrite da cui è risultato essere affetto, tanto da presupporre fossero stati effettuati come un tentativo di terapia. Il suo genoma è stato completamente sequenziato, fornendo nuove e significative informazioni sugli uomini dell’età del Rame.
Dopo aver concluso la sequenza del DNA si poteva pensare che ormai Ötzi non aveva più nulla da dire e che tutto era stato studiato.
Invece no! Un team internazionale, tra cui Albert Zink paleontologo e Frank Maixner biologo dell’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano sono stati sempre interessati al microbioma di Hibernatus, vale a dire che, secondo loro, dei batteri di ciò che mangiava l’uomo doveva rimanere traccia. I ricercatori ammettono un certo scetticismo iniziale.
Il mal di stomaco della mummia Ötzi
Gli studi sono stati condotti su campioni di pelle – il tessuto dello stomaco non c’era più – raccolti sulla mummia di ghiaccio. Zink e Maixner raccontano che “Siamo stati in grado, con l’aiuto di altri laboratori di raggiungere l’obiettivo ” – ” Abbiamo potuto estrarre tutto il DNA presente nel campione. Poi lo abbiamo suddiviso per tipologia, genere e abbiamo visto dalle sequenze emergere dei batteri, in particolare l’ Helicobacter pylori, presenti ancora oggi nei nostri stomaci. ”
Questo batterio è legato al processo di sviluppo di ulcere dello stomaco o addirittura del cancro. E’ lo stesso microbiologo a dire: “Abbiamo trovato in Ötzi marcatori proteici simili a quelli di persone oggi infettate da Helicobacter”. Tuttavia, non è ancora possibile dire se la mummia soffrisse o meno di mal di stomaco. Questa scoperta potrebbe in parte spiegare le circostanze della sua morte durante una battuta di caccia di montagna, anche se la maggioranza reputa più plausibile la tesi che l’uomo sia stato ucciso da altri cacciatori.
L’oratore inesauribile Ötzi non si è limitato a raccontare un nuovo particolare di sè, ma ha sollevato un enigma, neanche così semplice per i ricercatori. Si pensa che originariamente c’erano due ceppi distinti di batteri, uno africano, uno asiatico. Quello di Ötzi è il ceppo asiatico. Mentre l’Helicobacter presente nei nostri stomaci è più vicino all’antenato africano. Allora… ?